Denaro.
(14-151)
Mi
sono arrivate due cartelle di Equitalia, l'agenzia di riscossione
italiana di tasse, tributi, ammende, multe. Una bella botta.
Soprattutto perchè la mia economia è in equilibrio precario. Basta
poco per andare sotto.
Mi
sono stupito della mia reazione. Nessun dramma, nessuna angoscia. Ma
ricerca tranquilla di come trovare il denaro per pagarle.
Un
tempo queste cose mi destabilizzavano. Minavano la mia sicurezza.
Vedevo nero.
Oggi
che sono vecchio la cosa non mi sconvolge tanto. In fondo si tratta
solo di denaro.
A
confronto con le invalidità possibili della vecchiaia, con le
malattie della vecchiaia e con la morte, due cartelle sono poca
cosa.
Il
denaro mi interessa poco. Quello che desidero, non si ottiene col
denaro ( o si ottiene con poco denaro).
I
vecchi di fronte al denaro hanno due atteggiamenti.
C'è
chi vi si attacca, facendone la fonte della propria sicurezza,
diventando avaro.
E
c'è chi se ne distacca completamente.
Non
so che cosa faccia propendere per un atteggiamento o per l'altro.
La
vita precedente? Il bisogno di sicurezza? Un io forte o fragile? Non
so.
Certo
è che per vivere bene la vecchiaia c'è bisogno di una gran forza
d'animo.
E
pochi ce l'hanno.
Allora
ci si attacca a qualunque cosa ci dia sicurezza.
E
il denaro è una di queste.
Ma
serve proprio a poco.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
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