Cambiamenti. (14-136)
Quest'anno,
per la prima volta, non ho guardato neppure una partita dei mondiali
di calcio. Non mi interessa più.
Lo
sport del calcio “prende” molto i maschi giovani. Sia come
pratica dilettantesca, sia come tifo. C'è una sovrapposizione fra
nazionale di calcio (maschile!) e identità nazionale. Ma io ho
settant'anni, quasi. Da troppi anni seguo le partite. Il calcio mi è
venuto a noia.
Mi
piacerebbe ancora come spettacolo, ma doping, corruzione, scommesse
clandestine, atteggiamenti dei giocatori, me l'hanno fatto dis-amare.
È
cominciato tutto dopo i mondiali del 1982. Il calcio è straripato
nei programmi televisivi. La noia è stato l'esito inevitabile.
Almeno
per me, che ho vissuto per più di trent'anni questo eccesso di
presenza.
I
tanti anni di vita che si hanno in vecchiaia, permettono di cambiare
gusti, idee, valori.
Bisogna metterlo in conto, soprattutto se anche
la vecchiaia si prospetta lunga.
Quest'anno
dunque non ho visto nessuna partita.
Solo
durante la terza partita (Uruguay – Italia) mi sono interessato del
risultato.
Ho
fatto il tifo per l'Uruguay.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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