Nonno:
un ruolo sociale. (14-141)
Quando
si diventa anziani, si cessa di lavorare. E si perde ruolo
sociale. Si perde cioè la propria parte di contributo alla società.
Ma
si diventa anche nonni, spesso. Ai più sembra quasi di rinchiudersi
entro un guscio, quello della famiglia. Siamo felici di diventare
nonni, ma dispiaciuti di perdere il nostro ruolo nella costruzione
della società. Ci sembra quasi di essere sprecati in questo nuovo
ruolo di accudimento dei nipoti.
Non
è così.
Occuparsi
di un nipote non è solo far da supplenti alle carenze della società
nell'assistenza all'infanzia. È molto, molto di più, se lo si interpreta
correttamente.
I bambini da zero a tre anni hanno enormi possibilità.
Se ricevono l'affetto dei nonni, che giocano con loro, che li
accompagnano al parco giochi, che vivono una parte di vita con loro,
saranno sicuramente dei cittadini migliori. Più equilibrati,
più disposti a vivere con gli altri, pieni di valori civili. Tutto
ciò glielo possono trasmettere i nonni. E se ciò accadrà saranno
anche bambini più intelligenti (l'intelligenza fra zero e tre anni
si sviluppa soddisfacendo i bisogni affettivi).
Noi
nonni abbiamo un'occasione unica, quella di contribuire a costruire
un nuovo essere umano e inserirlo nella società.
Straordinario
ruolo sociale, quello dei vecchi-nonni.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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