19 luglio 2014

Nonno: un ruolo sociale (14-141)

Nonno: un ruolo sociale. (14-141)
Quando si diventa anziani, si cessa di lavorare. E si perde ruolo sociale. Si perde cioè la propria parte di contributo alla società.
Ma si diventa anche nonni, spesso. Ai più sembra quasi di rinchiudersi entro un guscio, quello della famiglia. Siamo felici di diventare nonni, ma dispiaciuti di perdere il nostro ruolo nella costruzione della società. Ci sembra quasi di essere sprecati in questo nuovo ruolo di accudimento dei nipoti.
Non è così.
Occuparsi di un nipote non è solo far da supplenti alle carenze della società nell'assistenza all'infanzia. È molto, molto di più, se lo si interpreta correttamente. 
I bambini da zero a tre anni hanno enormi possibilità. Se ricevono l'affetto dei nonni, che giocano con loro, che li accompagnano al parco giochi, che vivono una parte di vita con loro, saranno sicuramente dei cittadini migliori. Più equilibrati, più disposti a vivere con gli altri, pieni di valori civili. Tutto ciò glielo possono trasmettere i nonni. E se ciò accadrà saranno anche bambini più intelligenti (l'intelligenza fra zero e tre anni si sviluppa soddisfacendo i bisogni affettivi).
Noi nonni abbiamo un'occasione unica, quella di contribuire a costruire un nuovo essere umano e inserirlo nella società.
Straordinario ruolo sociale, quello dei vecchi-nonni.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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