Fare.
(14-149)
Quanto
da giovane ero refrattario a tutte le aggiustature da fare in casa (e
al bricolage),
tanto da vecchio ci ho preso gusto.
Non
è che vada proprio a cercarmeli, ma se si presentano lavori e
lavoretti, li faccio senza tante storie. Senza quel fastidio che
provavo un tempo. Anzi, quasi con piacere.
Evoluzione?
Forse. Ma c'è un'altra ragione.
Il
fare dà significato al vivere. Soprattutto nei vecchi.
Non
è soddisfazione per le cose fatte. È oblio della morte incombente.
Ecco
allora che far qualcosa è molto appagante.
Non
è la cosa in sé, che ci procura piacere. Quanto l'esser stati
occupati. Aver la mente concentrata altrove, invece che sulla nostra
fine. E poi essere stati attivi, vitali.
Vivi.
Non è importante quel che si fa, quanto il fare.
Anche
cose banali, da vecchi le si fa volentieri.
Anche
il semplice e noioso far la spesa.
Qualunque
cosa si faccia, la vita fluisce.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
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