29 luglio 2014

Fare (14-149)

Fare. (14-149)
Quanto da giovane ero refrattario a tutte le aggiustature da fare in casa (e al bricolage), 
tanto da vecchio ci ho preso gusto.
Non è che vada proprio a cercarmeli, ma se si presentano lavori e lavoretti, li faccio senza tante storie. Senza quel fastidio che provavo un tempo. Anzi, quasi con piacere.
Evoluzione? Forse. Ma c'è un'altra ragione.
Il fare dà significato al vivere. Soprattutto nei vecchi.
Non è soddisfazione per le cose fatte. È oblio della morte incombente.
Ecco allora che far qualcosa è molto appagante.
Non è la cosa in sé, che ci procura piacere. Quanto l'esser stati occupati. Aver la mente concentrata altrove, invece che sulla nostra fine. E poi essere stati attivi, vitali. 
Vivi.
Non è importante quel che si fa, quanto il fare.
Anche cose banali, da vecchi le si fa volentieri.
Anche il semplice e noioso far la spesa.
Qualunque cosa si faccia, la vita fluisce.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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