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(15-113)
Sono entrato nel settantesimo anno d'età.
A
sessant'anni mi spaventava il pensiero di giungere a quest'età,
perchè me la figuravo prossima alla fine. Immaginavo che sarebbe
rimasto poco tempo quando ci fossi arrivato. Immaginavo anche che ci
sarei arrivato gravato di oscuri malanni.
Non
è più così.
Non
solo perchè in questo momento sto proprio bene.
Anche
perchè mi sembra di ... essere arrivato in alto.
Come
nell'ultima settimana passata in montagna.
Stavamo
salendo su un monte. Non avevamo come meta la cima (era troppo
tardi). Cercavamo solo di raggiungere un punto d'osservazione molto
alto, che ci permettesse di avere una visione libera di una delle
pareti della montagna (il punto si chiamava la finestra del
Sumbra).
Arrivati
al balcone, la visione era spettacolare.
Mille metri di
roccia quasi verticale, visti da vicino.
La
stessa cosa mi capita ora che sono prossimo ai settant'anni.
Sono
in un eccellente punto d'osservazione della vecchiaia. Ne ho una
visione decisamente più realistica di otto-dieci anni fa. Vedo la
vecchiaia da vicino.
Spaventa
meno. Alcune ombre si sono dileguate. La vedo nitidamente.
È
un'età che vale assolutamente la pena di essere vissuta. Che si può vivere in modo particolare.
Gli
anni accumulati sono tanti. È vero che sono più vicino alla morte.
Ma sono in un punto alto d'osservazione.
Vedo
la vecchiaia da un punto di vista unico e privilegiato.
Vedo
la vita, da un punto privilegiato.
Ho
una prospettiva assolutamente diversa rispetto alle altre età.
Privilegi
del diventar vecchi.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
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