30 luglio 2015

70* (15-113)

70.* (15-113)
Sono entrato nel settantesimo anno d'età.
A sessant'anni mi spaventava il pensiero di giungere a quest'età, perchè me la figuravo prossima alla fine. Immaginavo che sarebbe rimasto poco tempo quando ci fossi arrivato. Immaginavo anche che ci sarei arrivato gravato di oscuri malanni.
Non è più così.
Non solo perchè in questo momento sto proprio bene.
Anche perchè mi sembra di ... essere arrivato in alto.
Come nell'ultima settimana passata in montagna.
Stavamo salendo su un monte. Non avevamo come meta la cima (era troppo tardi). Cercavamo solo di raggiungere un punto d'osservazione molto alto, che ci permettesse di avere una visione libera di una delle pareti della montagna (il punto si chiamava la finestra del Sumbra).
Arrivati al balcone, la visione era spettacolare. 
Mille metri di roccia quasi verticale, visti da vicino.

La stessa cosa mi capita ora che sono prossimo ai settant'anni.
Sono in un eccellente punto d'osservazione della vecchiaia. Ne ho una visione decisamente più realistica di otto-dieci anni fa. Vedo la vecchiaia da vicino.
Spaventa meno. Alcune ombre si sono dileguate. La vedo nitidamente.
È un'età che vale assolutamente la pena di essere vissuta. Che si può vivere in modo particolare.
Gli anni accumulati sono tanti. È vero che sono più vicino alla morte. Ma sono in un punto alto d'osservazione.
Vedo la vecchiaia da un punto di vista unico e privilegiato.
Vedo la vita, da un punto privilegiato.
Ho una prospettiva assolutamente diversa rispetto alle altre età.
Privilegi del diventar vecchi.

(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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