Riconciliarsi.
(15-112)
La
vecchiaia lunga fa miracoli.
Penso
che molti siano infastiditi dai propri errori di gioventù.
Detto
meglio: ci sono eventi della nostra vita (non solo di quando eravamo
giovani) che disapproviamo, vorremmo non aver compiuto, vorremmo
cancellare dalla nostra memoria.
Non
intendo lutti, tragedie, dolori grandi. Ma cose più piccole, come
quella volta che siamo stati troppo egosti con i nostri figli,
quell'altra in cui abbiamo cominciato con leggerezza un lavoro che si
è rivelato un disastro o quegli atteggiamenti ambigui che avevamo da
giovani, riguardo ai tradimenti nella coppia.
Il
tempo sana queste situazioni. Ma bisogna averlo, quel tempo.
Mi
sto accorgendo che più passa il tempo, meno ricordo le parti della
mia vita che non mi piacciono. Dolore e fastidio si attutiscono.
Anzi
succede di meglio.
Da
una prospettiva lontana giudico con più tolleranza il male che ho
fatto.
Sia
chiaro: non lo giustifico (meglio: ne esprimo una condanna più
netta), ma alla fin fine lo integro nella mia vita. Anche gli
errori fanno parte della mia esistenza.
Sono
fatto di cose buone e di negative.
Questo
sono io.
Lo
capisco meglio dall'alto dei miei settant'anni.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
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