I
Signori del Cibo, libro di Stefano Liberti. (18-137)
In
Italia, come in tutto l'occidente, le immigrazioni creano numerosi
problemi. Il nuovo governo del mio paese, vi si oppone fieramente,
attraverso i respingimenti dei naufraghi. La cosa è di una crudeltà
inaudita, che mi ripugna. Ciononostante, mi chiedo anch'io come si
potrebbe risolvere il problema, visto che, come si dice, non
possiamo accogliere tutti.
Ebbene
ho capito che i termini del problema sono ben diversi e spiegabili
facilmente.
Ho
letto infatti l'ottimo libro di Stefano Liberti I Signori del
Cibo, ed. minimum fax (2016).
L'autore
racconta la seguente storia a proposito del Ghana (ma anche molte altre di altri paesi), esempio lampante di
ciò che sta accadendo.
A
metà degli anni '90 (a seguito della creazione dell'organizazione
mondiale del commercio) il Fondo Monetario internazionale (Fmi) e la
Banca Mondiale (Bm) imposero al governo ghanese i seguenti interventi
economici: privatizzazione di beni e servizi, taglio della spesa
sociale (e perciò nessun aiuto ai produttori agricoli), rimozione
dei dazi doganali.
In tal modo il Ghana avrebbe avuto accesso a
prestiti agevolati.
Così
fu fatto e il paese fu letteralmnete invaso da prodotti alimentari
provenienti dall'estero, tutti rigorosamente conservati: in sostanza
fu invaso da scatolette a basso prezzo e perse il cibo fresco.
L'agricoltura ghanese, che produceva il cibo fresco, per esempio
pomodori, andò in crisi e molti contadini si trasferirono nelle
città, come manodopera abbondante e a basso costo.
I
costumi alimentari dei ghanesi cambiarono significativamente.
Le
multinazionali occidentali del cibo guadagnarono significativamente.
(En
passant: mentre i paesi in via di sviluppo come
il Ghana furono costretti a non sovvenzionare più le proprie
agricolture, l'Unione Europea continuava a farlo massicciamente,
almeno fino al 2007)
Ma
c'è di più.
Una
parte dei contadini che si riversarono nelle città scelse la via
dell'emigrazione. Alcuni per esempio finirono in Italia, in Puglia
proprio a raccogliere pomodori, con una paga di 2 o 3 € all'ora,
permettendo di mantenere un prezzo basso al prodotto, col quale
l'agricoltura ghanese non poteva competere.
Risultato
finale: un trasferimento di manodopera ricattabile e a bassissimo
costo da un paese, in cui viveva sufficientemente, a un altro in cui
vive malissimo al limite della sopravvivenza. Ma ciò consente di
mantenere bassi i costi di produzione.
Riassumendo
schematicamente:
organizzazioni
internazionali (apparentemente neutre, ma create dai paesi
economicamente più avanzati) impongono a un paese scelte
economico-sociali a danno della popolazione
in
tal modo annientano la produzione agricola locale, aprendo la strada
alle importazioni di prodotti delle multinazionali del cibo (dei
paesi sviluppati, ma spesso transnazionali)
la
distruzione dell'agricoltura libera manodopera a bassissimo costo
una
parte di tale manodopera emigra verso l'occidente
in
occidente lavora in agricoltura per produrre proprio ciò che
produceva in patria, ma con paghe bassissime
il
basso costo della manodopera permette alle multinazionali del cibo
di vendere prodotti a basso costo proprio nei paesi in cui l'agricoltura e stata distrutta dalle organizzazioni mondiali
le
multinazionali si arricchiscono
le
popolazioni rurali si impoveriscono al di sotto della dignità
umana.
Pertanto
l'immigrazione è un prodotto necessario di tutto il processo che
serve a far fare più profitto alle multinazionali del cibo. Senza
l'immigrazione i prodotti costerebbero di più e si venderebbero con
più difficoltà nei paesi in via di sviluppo, riducendo i profitti.
L'immigrazione
è assolutamente necessaria.
Soprattutto quella clandestina, più ricattabile e dal costo inferiore.
Inutile
opporvisi: è il risultato delle scelte economiche dei capitali
finanziari, per far più profitto.
Ringrazio
la vecchiaia lunga che mi ha permesso di aprire gli occhi su una
questione cruciale del mondo moderno.
Se fossi morto prima dei miei settant'anni,
non l'avrei compreso.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni
private:
holgar.pd@gmail.com
)