Naturale.
(18-139)
La
morte è un evento naturale. E tanto più ci si avvicina a essa,
tanto più lo si pensa.
Lo
si capisce facilmente quando muore un vecchio molto anziano. I
parenti sono sì rattristati, perchè hanno perduto un affetto, ma
per lo più sono rassegnati e talvolta sollevati: infatti la vita
negli ultimi anni può essere penosa.
Se
la morte non è anticipata (perchè in questo caso diventa una
tragedia; esempio: la morte di un giovane), si configura come evento
che appartiene all'ordine delle cose, alla realtà della vita.
Non
sono necessari grandi discorsi filosofici: lo si constata nella vita
pratica quotidiana, negli incontri con persone che hanno avuto un lutto.
Anche
la diminuzione delle relazioni con i grandi vecchi aiuta a non fare
della morte una tragedia. Spesso, dopo un lutto, del defunto si
ricordano gli anni passati, soprattutto quelli remoti, non gli ultimi
anni di vita, in cui le relazioni si sono rarefatte.
I
grandi vecchi, prossimi alla fine della vita, parlano poco,
comunicano poco.
Si
distaccano gradualmente dalla vita.
Un
modo per non fare della morte una tragedia.
Bensì
un evento naturale.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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