Mani.(18-132)
(04/10/18)
Il
mio primo nipote ha quasi 7 anni. La nonna ha ricordato che è l'età
giusta per imparare ad allacciarsi le scarpe.
È
toccato a me.
Mi
sono accinto di buona lena e in poco tempo ho imparato la tecnica
corretta d'insegnamento e ho cominciato a far fare esercizio al
bambino. Mi ha seguito, nonostante i primi numerosi insuccessi. Le
sue mani non hanno ancora l'abilità piena è quindi faticano a fare
quei movimenti che a noi adulti riescono facili. Ma alla fine del
tempo assegnato, proprio nell'ultimo esercizio ce l'ha fatta! Più
tardi è arrivato suo padre e lui, volendo mostrare la sua conquista
al genitore, si è cimentato ed è riuscito una seconda volta.
Durante
l'insegnamento osservavo con tenerezza la sua incertezza nel fare i
movimenti corretti.
Migliorerà
sempre di più e acquisirà tutte le competenze di un adulto.
Io
non ho le mani d'oro. Non so fare tutti quei lavori in casa che
alcuni miei coetanei fanno con disinvoltura. Ciononostante qualche
abilità la posseggo.
Talvolta
cerco di fare l'impossibile.
Come
ieri quando avevo strappato un pezzo di nastro adesivo e l'avevo
applicato a un foglio: tenendo tutto in mano con la sinistra cercavo
di fare un risvolto al nastro per aprirlo poi più agevolmente.
Non
ci sono riuscito.
Un
tempo forse l'avrei fatto con destrezza. Ora non più.
Mani
di bambini, mani di vecchi.
Un
pò fragili entrambe.
Quelle
dei bambini in crescita faticosa.
Quelle
dei vecchi in caduta dolorosa.
Quante
volte osserviamo anziani molto anziani che faticano perfino a
estrarre le monete dal portamonete!
Ma
quella è la meta, se si vive a lungo.
(vedi anche n. 28 e n. 75 del 2012)
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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