Lotta.
(18-138)
Dedico
molta attenzione a cercare di mantenere efficiente il mio corpo.
Se
lo avessi fatto in altre età, forse l'avrei giudicato eccessivo.
Lo
sto facendo ora in vecchiaia: una contraddizione lampante. Me
ne sto occupando infatti proprio negli anni in cui il corpo perde
naturalmente efficienza.
Quindi
è una battaglia persa.
Perchè
lo faccio?
Facile
rispondere: non mi rassegno al declino.
Del
resto l'atteggiamento opposto, cioè quello di non far nulla (e
subire semplicemente il declino), non mi piace. Mi sa molto di
rassegnazione, impotenza, resa.
Dunque,
porto avanti la mia battaglia, anche se so che sarò sconfitto.
Se
osservo il mio cane, molto vecchio, noto che lui non lotta, ma
neppure si rassegna.
Si
sforza di far tutto quel che faceva da giovane e, semplicemente,
non fa più quel che non riesce a fare. Sembra accettare la sua
condizione.
Se
osservo me stesso, mi accorgo che ho un atteggiamento diverso: metto
in atto tutti gli accorgimenti possibili per rallentare
l'invecchiamento.
Io
combatto.
Lui
no.
È
solo questione di cervello e coscienza maggiori?
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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