Osservatori.
(18-134)
Anche
se procede con lentezza, il declino del mio corpo è costante.
Proprio
questo è tipico della vecchiaia.
Quando
ero nel pieno della vita matura, ho incontrato il pensiero di un
maestro indiano, frequentando corsi dei suoi discepoli. Uno dei suoi
insegnamenti più interessanti riguardava l'atteggiamento da tenere
nei momenti più intensi della vita, come un dolore insanabile, una
frustrazione insopportabile, o anche un comportamento che non si
riesce a correggere (per esempio il fumare).
Il
maestro suggeriva di diventare osservatori delle nostre
vicende.
Cioè
di assumere un atteggiamento esterno a noi e di osservare ciò che ci
succedeva o ciò che facevamo. Questo modo di fare, nella sostanza,
significa prendere una certa distanza, diventare distaccati, perfino
dei nostri sentimenti più intimi.
Un
modo per esserne meno coinvolti.
Potrebbe essere uno degli atteggiamenti più utili in vecchiaia,
soprattutto nei confronti del declino, che non si può assolutamente
evitare.
Serve
per non piangersi addosso.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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