06 ottobre 2018

Osservatori (18-134)

Osservatori. (18-134)
Anche se procede con lentezza, il declino del mio corpo è costante.
Proprio questo è tipico della vecchiaia.
Quando ero nel pieno della vita matura, ho incontrato il pensiero di un maestro indiano, frequentando corsi dei suoi discepoli. Uno dei suoi insegnamenti più interessanti riguardava l'atteggiamento da tenere nei momenti più intensi della vita, come un dolore insanabile, una frustrazione insopportabile, o anche un comportamento che non si riesce a correggere (per esempio il fumare).
Il maestro suggeriva di diventare osservatori delle nostre vicende.
Cioè di assumere un atteggiamento esterno a noi e di osservare ciò che ci succedeva o ciò che facevamo. Questo modo di fare, nella sostanza, significa prendere una certa distanza, diventare distaccati, perfino dei nostri sentimenti più intimi.
Un modo per esserne meno coinvolti.
Potrebbe essere uno degli atteggiamenti più utili in vecchiaia, soprattutto nei confronti del declino, che non si può assolutamente evitare.
Serve per non piangersi addosso.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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