Resoconto
di novembre e dicembre 2018. (18-172)
Un
paio di idee stimolanti, in questi ultimi due mesi: da vecchi si è
quel che si è, non contano titoli e carriere. In un anziano la
caratteristica più importante è la vecchiaia, non l'essere dottore,
commendatore, professore o qualunque altra cosa che si è stati nel resto della vita (18-149), se ne dimenticano gli altri e ce ne dimentichiamo anche noi.
E
dopo una certa età si accentua il divario fra la nostra età
anagrafica (incarnata nel corpo) e la percezione interiore (radicata
nell'io): quest'ultima cessa di invecchiare attorno ai 50-60 anni
(18-168).
Poi
sempre alla ricerca dei segreti di una vecchiaia lunga e in salute:
vedi 18-152, -155, -164.
E
anche alla ricerca di conoscere gli ultimi anni di vita, che
spaventano di più: vedi 18-159, -166, -171.
Dal
mio vecchio cane ho imparato (per la verità confermato) che si muore
per una banale comune malattia, che per un organismo vecchio diventa
insuperabile (18-165).
Continuo
a registrare segni di vecchiaia: uso molto meno la bici (18-167), non
so se continuerò ancora a farmi delle camminate in montagna
(18-150), ho la sensazione che il tempo si sia messo a galoppare
(18-170), sto perdendo elasticità mentale (18-151), controllo di meno la mia vita (18-158 e -161).
Forse
il segno più appariscente è che il mondo in cui vivo non mi piace
(18-148).
Infine
un'ottima notizia: ho scoperto come aiutare il mio udito che si è
indebolito, acquistando dei banali amplificatori acustici e spendendo 10-20 € (18-163 e -169).
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )