Quanti
malati! (18-164)
Tanti
malati, intorno a me.
Tutti
anziani.
La
diceria, secondo la quale la vecchiaia è portatrice di malattie,
forse corrisponde al vero.
Un
conoscente di gioventù, un po' più vecchio di me, ha avuto un
infarto. Si è ripreso, ma dopo un anno mostra una notevole
insufficienza renale. Non possono neppure fargli una biopsia, per
avere più informazioni sulle cause, perchè nella sua condizione di
cardiopatico, quella tecnica non sarebbe sopportabile dal suo
organismo.
Non
voglio portare acqua al mio mulino, ma ricordo che quando eravamo
giovani e io gli chiedevo che cosa mangiasse, mi rispondeva: “A me
basta ingurgitare tot di proteine, di vitamine e di carboidrati: del
resto non mi curo.”
A
due dei miei cinque cugini, tutti anziani giovani, è stato
diagnosticato il cancro. A una al seno e a un altro alla prostata.
Operati, sembra che stiano bene: ma sono passati solo pochi mesi
dagli interventi.
Anche
loro non si sono mai occupati del cibo che mangiavano, neppure da
vecchi.
Anche
fra i miei conoscenti, proprietari di cani, coi quali ci ritroviamo nel parco
vicino a casa, vi sono dei malati. Uno ha avuto il cancro alla
vescica, cinque anni fa e sembra che ne sia uscito, ma deve fare dei
controlli annuali, che sono sempre spade di Damocle.
Un'altra
ha il cancro all'utero ormai in metastasi e sembra spacciata (però è
una gran fumatrice); un altro ancora ha avuto un melanoma. Sembra
superato.
A
nessuno di questi ultimi viene mai in mente che ciò che si mangia
può fare la differenza: e i nostri discorsi sul cibo riguardano
spesso piatti succulenti a base di insaccati, carne e affini.
Da loro sono visto come un pesonaggio folcloristico, perchè sono vegetariano.
Un
mio compagno di scuola, al quale ho spedito un libro, dopo anni che
non lo vedevo, accompagnato da una lettera scherzosa sul fatto che
fosse ancora vivo, non mi ha neppure risposto, segno che forse è
malato anch'egli. Purtroppo beveva alcolici in modo cospicuo.
Un
altro ancora, amico di amici, ha avuto un cancro alle vie urinarie.
Anch'egli beveva molto, troppo.
Ripeto:
non voglio portare acqua al mio mulino e concludere che se avessero
seguito un regime alimentare più salutare, non sarebbero così
malati.
Per
altro non posso non registrare che l'atteggiamento di tutti costoro
rispetto a ciò che si mangia e beve era ed è di totale
disinteresse. Ed essere giunti a 65 anni significa aver messo
nell'organismo (durante tutta la vita, a colpi di due chili di cibo al giorno) quasi 50 tonnellate di
alimenti !!!
Ciò
non può non avere conseguenze.
Non si può non prestare attenzione al tipo di cibo che si mangia.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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