Autonomie. (14-228)
In tram ho colto queste
frasi fra due vecchi.
"Vado a casa a
preparar da mangiare. Da quando mia moglie si è ammalata, lo faccio
io. Non sapevo far niente e ho imparato."
L'altro ha replicato:
"Anche il tal conoscente, da quando è rimasto vedovo si è
messo ai fornelli."
Ancora il primo: "Pensa
che l'altro giorno è venuto a mangiare da me mio nipote, perchè la
scuola finiva prima. Gli ho fatto spaghetti aglio olio e peperoncino.
Ci siamo leccati i baffi!"
Quando il coniuge manca o
si indebolisce, non val più la consueta divisione dei lavori fra
marito e moglie. Chi resta fa tutto. Impara ciò che non aveva mai
fatto.
È un passo avanti nella
crescita, nel rendersi autonomo nelle necessità della vita
quotidiana.
Pur nel dolore di una
perdita, va colto questo aspetto di evoluzione.
Aumenta l'autonomia, si
diventa autosufficienti. Si bada interamente a se stessi.
Proprio a pochi anni dalla fine
ci si completa.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
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