30 novembre 2014

Autonomie (14-228)

Autonomie. (14-228)
In tram ho colto queste frasi fra due vecchi.
"Vado a casa a preparar da mangiare. Da quando mia moglie si è ammalata, lo faccio io. Non sapevo far niente e ho imparato."
L'altro ha replicato: "Anche il tal conoscente, da quando è rimasto vedovo si è messo ai fornelli."
Ancora il primo: "Pensa che l'altro giorno è venuto a mangiare da me mio nipote, perchè la scuola finiva prima. Gli ho fatto spaghetti aglio olio e peperoncino. Ci siamo leccati i baffi!"

Quando il coniuge manca o si indebolisce, non val più la consueta divisione dei lavori fra marito e moglie. Chi resta fa tutto. Impara ciò che non aveva mai fatto.
È un passo avanti nella crescita, nel rendersi autonomo nelle necessità della vita quotidiana.
Pur nel dolore di una perdita, va colto questo aspetto di evoluzione.
Aumenta l'autonomia, si diventa autosufficienti. Si bada interamente a se stessi.
Proprio a pochi anni dalla fine ci si completa.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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