Prostata. (14-224)
Sono sul punto di cedere
ai farmaci chimici. L'altra notte mi sono spaventato, perchè,
alzatomi sotto lo stimolo di urinare, non ci sono quasi riuscito. È
uscito solo un sottile filo di urina che si è fermato presto,
lasciandomi con la necessità di urinare, ma anche con l'incapacità
di farlo. Fortuna che i giorni successivi e soprattutto durante le
ore diurne, urino senza difficoltà. È la notte che ho problemi. Non
ho capito il perchè.
Non c'è dubbio che
nell'ultimo anno sono peggiorato. Di notte mi alzo regolarmente tre
volte, mentre prima mi alzavo solo due. Anche il PSA è cresciuto
passando da 2,5 a 3. Valori non preoccupanti, ma comunque in
crescita. Cerco di tamponare la situazione con la radice di ortica,
ma ho preso in seria considerazione l'uso di farmaci.
Sono ormai sette anni che
combatto con la mia prostata, che si sta ingrossando. Non ho mai
assunto i farmaci che ogni due anni l'urologo mi prescriveva. Quindi
mi sono risparmiato sette anni di assunzione continua di farmaci. Ma
sono peggiorato (per altro non so se con i farmaci sarei migliorato).
Che cosa vuole dirmi la
mia prostata?
Sicuramente che sto per
essere sconfitto. La mia determinazione a occuparmi in modo massiccio
del lato fisico della vecchiaia sta dimostrandosi vana. Non posso
continuare a mantenere il corpo che avevo dieci anni fa. Il corpo
cede.
Qualcuno ha scritto
(forse J. Hillman) che quando si arriva alla vecchiaia, per prima
cosa si desidera vivere ancora a lungo. È quello che ho fatto io.
L'importanza che do al
corpo è nella sostanza un rifiuto della fine, inevitabile.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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