21 novembre 2014

Non ci sono riuscito (14-222)

Non ci sono riuscito. (14-222)
La mia vicina del primo piano si è chiusa fuori dall'abitazione senza le chiavi. Fortuna che la porta della cucina che dà sul terrazzo era aperta e che il terrazzo stesso è poco elevato dal suolo del giardino.
Passavo di là e mi ha chiesto aiuto, una scala per salire sul terrazzo. Trovata la scala l'ho aperta e sono salito sul gradino più alto. Ero a livello del terrazzo, ma leggermente più in basso. Ho provato a salire un pò più in alto, ma ero in posizione precaria. Bisognava darsi uno slancio e portare un piede sulla protezione del poggiolo.
Non me la sono sentita. Sono disceso.
La signora non ha neppure provato a salire sulla scala, ma aveva un'ospite giovane, una donna sulla trentina. È salita lei e con grazia ha scavalcato la recinzione, facendo quello che io non mi ero sentito di fare.
"La gioventù conta" è stato il commento della mia vicina.

Ho pensato a quando ero giovane e in una situazione simile ero passato da un terrazzo a uno adiacente, sporgendomi nel vuoto (ed ero al secondo piano). Ora invece ...
Non mi sono sentito sminuito per questa nuova incapacità, anche se qualche camminata in montagna la so fare e dunque ho esperienza di situazioni relativamente difficili.
Mi è parso normale che, essendo vecchio, questa cosa non potevo farla, se non a rischio di caduta.
Evidentemente mi sono finalmente calato nel mio esser vecchio.
Alcune cose non posso più farle.
E me ne sono fatta una ragione.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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