Quello che conosciamo.
(14-227)
Conosco un gruppetto di
adolescenti. Hanno 16-18 anni.
Poichè sanno della mia
passione per le scienze, talvolta mi chiedono qualcosa.
Ieri uno di loro mi ha
fatto una domanda impegnativa, che riguardava la fisica quantistica.
Non ho saputo rispondere in modo esauriente: io non sono esperto
della materia ed era una domanda imprecisa.
Però sono stato felice
della domanda.
Mi ha permesso comunque
di ribadire la necessità di studiare, per poter affrontare temi
tanto complessi. Mi ha permesso di ampliare la risposta fino a
includere altri esperimenti suggestivi.
E di suggerire qualche
lettura di approfondimento.
Anzi di prestare uno dei miei libri in
materia.
Quando un vecchio
incontra dei giovani che fanno domande (sulla vita, sul sapere), il
vecchio è felice, se può rispondere, inquadrare, indirizzare.
Perchè mette la sua vita, le sue conoscenze a disposizione di nuove
generazioni. Lui può essere ancora utile al mondo futuro.
Ciò che il vecchio
conosce non muore più con lui. Non muore con la sua uscita dalla
vita attiva.
Può essere trasmesso ad
altri.
Spesso invece i vecchi vivono il dolore di vedere che ciò che sanno muore con loro.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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