28 febbraio 2019

Resoconto degli ultimi due mesi (19-026)

Resoconto degli ultimi due mesi di diario. (19-026)
In questi due mesi ho scritto più volte sugli ultimi tempi di vita, a causa della vicinanza con la mia dirimpettaiaia d'appartamento, novantenne, e col mio cane molto vecchio (19-010, -012, -016).
Ho incontrato altre idee interessanti: quella della mia compagna che mi sollecita ad avere un obbiettivo nella vecchiaia (19-003); la conferma che il cervello femminile invecchia almeno 4 anni più tardi di quello maschile (19-018); la necessità della partecipazione degli anziani per rivoluzionare la società (19-013). E la scoperta che fare le pulizie di casa contribuisce a mantenere un minimo di dignità ed è per di più un ottimo esercizio fisico: come andare in palestra! (vedi 19-002)
Mi sono ancora soffermato sul cibo, quello giusto per gli anziani, per ridurre al minimo malattie e fastidi vari (vedi 19-006, -007, -008 e -020). E sulla salute e i trucchi per conservarla da vecchi (vedi 19-021).
Infine, sempre alla ricerca di segnali o caratteristiche della vecchiaia, ho scritto che da vecchi sempre meno persone ci cercano, ci scrivono (19-014); e ho trovato altri aspetti dell'invecchiamento della psiche (19-023).

Ho anche richiamato i motivi per cui scrivo questo blog (19-022).




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

26 febbraio 2019

Che schifo! (19-025)

Che schifo! (19-025)
Ho incrociato sulle scale la figlia della mia vicina novantenne. Ormai è frequente la sua presenza in casa dei due genitori ultranovantenni. Le ho chiesto della madre e mi ha detto che è tornata di nuovo fiacca, dopo il recente ricovero in ospedale. Ho cercato di dirle che la situazione è normale, per un vecchio dell'età dei suoi genitori. Anzi i suoi hanno conservato un livello di autonomia molto avanti negli anni, cosa non frequente.
La figlia mi ha guardato ed è sbottata nell'espressione: “Che schifo!”


Quelle parole mi hanno colpito. E hanno segnato la distanza fra la mia e la sua generazione.
Questa figlia deve avere poco più di cinquant'anni. Sempre ben vestita, automobile giusta, vacanze giuste (New York, Berlino). Insomma un tipico esponente di una donna di mezza età, adagiata in una vita dedita alla ricerca di soddisfazioni, piaceri, prestigio, che spende volentieri il suo denaro per sé (meno per gli altri, per esempio i genitori), che non nutre senso di gratitudine per quello che ha avuto finora.
E ha il pensiero nascosto di essere immortale.
La madre le sta facendo crollare questo castello (di carte!), la richiama al fatto che la vita finisce. E finisce da vecchi. Cioè con tutte le debolezze del caso.

Dire “che schifo” significa non accettare la realtà, vivere in un mondo fittizio.
La vita la sta facendo maturare attraverso la vecchiaia dei genitori.
Le sta insegnando pian piano a diventare vecchia.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

25 febbraio 2019

Alti e bassi (19-024)

Alti e bassi. (19-024)
Qualche tempo fa avevo scritto del ricovero in ospedale della mia vicina ultra noventenne 
(vedi 19-016). Ricovero dovuto a un'infezione che non passava. In ospedale l'hanno rimessa in sesto. È tornata a casa abbastanza vitale, anche se un poco meno di prima.
Ora (sono passati 15 giorni), sua figlia mi dice che da qualche giorno si sente di nuovo fiacca, sta volentieri a letto. Sembra quasi che il processo del morire (e di che si tratta, se non di questo?) abbia ripreso il suo corso. Ai miei occhi tutto ciò appare evidente. E ai suoi? Lo vede, ma rifiuta di prenderne coscienza? Lo vede, ma rifiuta di parlarne, per un certo qual senso di vergogna?
Sono testimone degli ultimi mesi di un anziano inoltrato: gli ultimi tempi sembrano una faccenda assai complicata.


Anche il mio vecchissimo cane si è ripreso, rispetto a quest'inverno. È abbastanza vitale, ma ormai le scale non le fa più (e quindi devo trasportarlo in braccio) e per mangiare devo imboccarlo.
Anche per lui mi aspetto di mese in mese che non ce la faccia più.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

24 febbraio 2019

Un'altra verifica (19-023)

Un'altra verifica. (19-023)
Ho venduto un appartamento circa sette mesi fa. È stata un'impresa. Stressante e faticosa. 
In questi anni gli appartamenti in vendita, almeno nella mia regione, sono molti e gli acquirenti relativamente pochi. C'è stata molta concorrenza. Ma ce l'ho fatta.
Ora con il denaro incassato devo acquistare un altro appartamento. Compito apparentemente più semplice. Eppure sono passati mesi prima che mi decidessi di mettermi all'opera. E ora che l'ho fatto stento a concludere l'acquisto.


Un paio d'anni fa avevo cominciato a scrivere dell'invecchiamento della psiche oltre che del corpo. Fa parte di quello proprio la mancanza di determinazione nel compiere “imprese” di un certo rilievo. La mia psiche arranca. Le motivazioni profonde sono scarse. Tendo a ingigantire le difficoltà. A spaventarmi per queste.
In questo caso ho cercato di tamponare la faccenda facendomi aiutare da un tecnico nella scelta degli appartamenti da visionare.
Però vorrei che un altro facesse tutto al mio posto.
Ancora una volta verifico che la mia psiche è invecchiata.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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23 febbraio 2019

Ribadisco un punto (19-022)

Ribadisco un punto. (19-022)
Mi preme tornare a esprimere che cosa mi ha spinto e mi spinge a scrivere questo diario della vecchiaia: fornire un esempio di che cosa pensa un individuo qualunque della sua vecchiaia, da quando si è inoltrato in quest'età.
In qualche pagina, che ho scritto anni fa, ho espresso il dispiacere che, quando si diventa vecchi, non ci siano testimonianze di altri vecchi alle quali attingere, per farsi un'idea di cosa pensino altri vecchi e soprattutto di cosa pensino e vivano vecchi più avanzati.
Desideravo colmare questa lacuna.
Lontano dalle mie intenzioni è diventare un esempio, cioè un modello per altri: penso che ogni vita sia irripetibile e ogni anzianità sia unica.
Il mio unico scopo è rendere testimonianza di che cosa pensa (e di come vive) un vecchio qualunque. Anche se talvolta esprimo entusiasmo per alcune mie scoperte su vita e vecchiaia, quelle scoperte valgono per me.
Soltanto per me.

(non perchè non possano essere generalizzate, bensì perchè sono convinto che ognuno debba provare su di sè, quanto affermato da altri)




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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21 febbraio 2019

L'inverno sta passando (19-121)

L'inverno sta passando. (19-121)
Un inverno mite, per non dire caldo.
Negli anni passati (e per molti anni addietro) inverno ha significato raffreddori, influenza, tossi fastidiose e prolungate, dolori vari (cervicali, di schiena eccetera).
Lo dico sommessamente: quest'anno nessun malanno!
È vero che manca ancora un mese alla sua conclusione, è vero che malanni possono capitare anche all'inizio della primavera, è vero che può essere una circostanza fortunata: ma io mi ostino a pensare che i cambiamenti di dieta che ho fatto negli ultimi 6 mesi (riduzione drastica di zuccheri e dolci) abbiano giovato.
A onor del vero mi sono anche curato preventivamente: ho assunto vitamina D3 e B12 per un paio di mesi, ho assunto un rimedio ayurvedico Maharishi Amrit Kalash (Mak 4 e Mak 5, potenti antiossidanti e antiinvecchiamento) per un mese e sto attualmente rinforzando la flora intestinale con Microflorana, un vecchio rimedio della naturopatia tedesca contro la disbiosi.

Vecchio maniaco!
(ma sto proprio bene)




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20 febbraio 2019

Afte: resoconto (19-020)

Afte: resoconto. (19-020)
Affliggono un po' tutti, ma specialmente gli anziani. 
Rimedi ce ne sono, comunque servono più a tamponare le situazioni dolorose piuttosto che a prevenirle.
È da tempo che cerco di individuare se vi siano comportamenti alimentari ai quali ricondurle. Mi sembrava, qualche mese fa, di essere arrivato a un buon risultato (vedi 18-133): la cioccolata e le noci me le fanno apparire quasi automaticamente. Le noci le ho eliminate dalla mia dieta e anche la cioccolata (quasi del tutto).
Contemporaneamente a quella scoperta su noci e cioccolato, mi sono incamminato nel tentativo di ridurre i dolci nella mia dieta (vedi 18-091 e 18-127) e più o meno negli stessi mesi ho ri-scoperto il tiraggio con olio (oil pulling, vedi 18-075), come tecnica per prevenire e curare le afte.
Ebbene dopo alcuni mesi (6) posso affermare che, per il mio organismo, la riduzione degli zuccheri e dei dolci e l'eliminazione di noci e cioccolato hanno sortito un buon effetto: in sei mesi ho avuto afte soltanto tre volte e sono guarite più rapidamente che in passato.
Per completare l'informazione, devo accennare al fatto che ho assunto, in questo periodo, anche delle vitamine del complesso B: B1, B2, B5, B6, B12.
Come del resto mi aveva prescritto il mio medico di famiglia sessant'anni fa!




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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18 febbraio 2019

Batteri (19-019)

Batteri. (19-019)
Non passa settimana senza che compaiano nuove ricerche sui batteri intestinali. La scoperta dei batteri che ospitiamo nel nostro corpo si sta rivelando come la scoperta del secolo. Ciò che si sta scoprendo è che numerose malattie hanno un riscontro nei batteri nostri simbionti.
Per esempio è stato scoperto recentemente che chi è depresso manca di alcuni gruppi di batteri: per esempio il faecali bacterium e scarseggiano il coprococcus e il dialister. (rif. J. Raes et al. Univ. Di Leuven, Belgio, pubblicato su Nature Microbiology).


Ma la scoperta che voglio citare nel mio diario è questa: la composizione della flora batterica è legata all'età. Più si invecchia e più cambia la presenza di alcune specie di batteri. Addirittura c'è chi è riuscito a prevedere l'età di un portatore semplicemente analizzando la sua composizione batterica intestinale. Sembra che siano 39 le specie batteriche indicatrici dell'età, analizzando le quali si riesce a stabilire l'età con un errore di appena 4 anni.

Altre ricerche hanno stabilito che la flora batterica si impoverisce, aumentando gli anni.
Un ottimo motivo per incrementare i batteri intestinali, soprattutto da vecchi. Nel modo più semplice: aumentando la fibra solubile nella nostra dieta, consumando soprattutto vegetali. Fra questi i più ricchi sono la cicoria, il topinambur, il carciofo.
Oppure, al limite, assumendo inulina (prebiotico), un frutto-oligo saccaride che si estrae dai vegetali, che si trova nelle farmacie, a un prezzo contenuto, se non si pretende la purezza al 99%: bastano 25€ al chilogrammo.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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17 febbraio 2019

Lo sapevo già! (19-018)

Lo sapevo già! (19-018)
E' di questi ultimi giorni la pubblicazione di una ricerca scientifica che ha stabilito una nuova supremazia delle donne sugli uomini.
Il cervello delle donne invecchia più tardi rispetto a quello degli uomini. Non solo nell'età della vecchiaia, ma anche nell'età matura. Insomma a parità di qualunque età la donna ha un cervello di 4 anni più giovane. Dato il ruolo assegnato al sesso femminile dall'evoluzione (il prolungamento della specie), non c'è da meravigliarsi se anche a livello cerebrale si sconta una migliore condizione della donna.
Alcuni anni fa avevo scritto una pagina di diario proprio su questo: dalla mia esperienza mi pareva che le donne invecchiassero più tardi degli uomini. Allora avevo esagerato, parlando di una buona decina d'anni di vantaggio. Ora la ricerca stabilisce che gli anni sono solo 4. 
Ma limitatamente al cervello.
Non è escluso che altri fattori, relativi ad altri organi, aumentino la distanza di età biologica fra uomo e donna.
Maschi umani, rassegniamoci!




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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12 febbraio 2019

Splendido (19-017)

Splendido. (19-017)
Qualche giorno fa ho rivisto un vecchio collega di lavoro.
Più vecchio di me, continua imperterrito a lavorare, per di più a tempo pieno.
L'ho trovato in una forma fisica invidiabile. Altri colleghi mi hanno segnalato che è perfettamente in sé, sia a livello mentale che psichico.
Dimostra dieci anni di meno.
L'ho affettuosamente insultato, perchè il suo aspetto mente spudoratamente sulla sua età reale. Ho anche velatamente insinuato che vi sia sotto un sordido patto col diavolo!


Negli ultimi anni mi è capitato talvolta di leggere espressioni come “uno splendido sessantenne”, per indicare coloro che nonostante l'età, ormai da vecchi, sono in perfetta forma. Ho anche trovato accenni a: “uno splendido settantenne”.
Ora nel nostro incontro il mio ex collega mi ha confessato di avere appena compiuto ottant'anni!
Ebbene, non ho mai trovato nessuno che abbia usato l'espressione: “uno splendido ottantenne”!!




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11 febbraio 2019

Prove (19-016)

Prove. (19-016)
La mia vicina di casa è tornata dall'ospedale. 
Vi era stata ricoverata per una polmonite (vedi 19-010) e per uno stato di grande debolezza generale. Ora sembra essersi rimessa in forze. 
Effettivamente un ricovero ospedaliero rimette in sesto un anziano debilitato.
Per quanto tempo?
Forse per qualche mese, un anno, fino alla successiva crisi di … vecchiaia.
In età avanzata vi sono varie occasioni per finire la vita: una banale malattia, la mancata assunzione di nutrienti essenziali, l'ossigenazione sempre più scarsa dei tessuti, causata da scarsissimo movimento.
Sono prove che il corpo mette in atto per cessare la propria esistenza.
Sono prove di morte.




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06 febbraio 2019

Denti (19-015)

Denti. (19-015)
Qualche volta mi capita di dover accompagnare a scuola i miei nipoti, se i loro genitori devono partir da casa molto presto. E così, io e la mia compagna ci presentiamo all'alba, li svegliamo, diamo loro la colazione, li vestiamo e accompagniamo a scuola.
Prima di vestirli dobbiamo lavar loro accuratamente i denti. Questa è la buona abitudine di quella famiglia. Dentini bianchissimi, regolari, belli.
Stamattina, approfittando del fatto che nei giorni scorsi ho dovuto togliermi un dente, ho cercato di rafforzare la loro buona abitudine, con la mia storia.
Da piccolo non mi lavavo i denti – ho detto a mio nipote maggiore – e così da vecchio ho alcuni denti cariati e da togliere. Tre giorni fa mi sono tolto un dente. Vuoi vedere la gengiva, dopo l'estrazione?”
Alla sua risposta affermativa ho aperto la bocca e spostato il labbro: mio nipote ha guardato e un'espressione di disgusto è apparsa sul suo volto. I miei denti malandati, vecchi, scuri lo hanno impressionato negativamente.
Me li sono guardati anch'io.
Che differenza fra la mia vecchia bocca di settantenne e la sua fresca doppia fila di dentini di settenne!




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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05 febbraio 2019

Nessuno mi cerca (19-014)

Nessuno mi cerca. (19-014)
Un bel segno che la vecchiaia è cominciata è dato dalla diminuzione delle persone con le quali si ha a che fare. Più si procede negli anni, meno gente ci contatta.
Alla fine restano solo due o tre parenti.
Un poco perchè con la fine della vita lavorativa, i contatti con gli altri diminuiscono.
Un po' perchè un anziano ha meno voglia di conoscere gente nuova, rispetto a un giovane.
E infine perchè di un anziano pochi hanno bisogno (scompaiono tutte le abilità della vita attiva).
Un tempo ci si accorgeva di ciò dalla diminuzione della posta. 
Oggi da quella della posta elettronica.

Insomma un mix fra noi che non cerchiamo gli altri e gli altri che non cercano più noi.
Ma non è una condizione che getta nello sconforto: molti anziani la desiderano, perchè le relazioni sono un peso, una fatica, a una certa età.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che se uno arriva a 85 anni, coetanei ne restano pochi, la condizione di solitudine è garantita.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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