Ribadisco un punto. (19-022)
Mi preme tornare a esprimere che cosa
mi ha spinto e mi spinge a scrivere questo diario della vecchiaia:
fornire un esempio di che cosa pensa un individuo qualunque della sua
vecchiaia, da quando si è inoltrato in quest'età.
In qualche pagina, che ho scritto anni
fa, ho espresso il dispiacere che, quando si diventa vecchi, non ci
siano testimonianze di altri vecchi alle quali attingere, per farsi
un'idea di cosa pensino altri vecchi e soprattutto di cosa pensino e vivano
vecchi più avanzati.
Desideravo colmare questa lacuna.
Lontano dalle mie intenzioni è
diventare un esempio, cioè un modello per altri: penso che
ogni vita sia irripetibile e ogni anzianità sia unica.
Il mio unico scopo è rendere
testimonianza di che cosa pensa (e di come vive) un vecchio
qualunque. Anche se talvolta esprimo entusiasmo per alcune mie
scoperte su vita e vecchiaia, quelle scoperte valgono per me.
Soltanto per me.
(non perchè non possano essere generalizzate, bensì perchè sono convinto che ognuno debba provare su di sè, quanto affermato da altri)
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del
bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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