Paura.*
(15-094)
Sono
entusiasta di andare a camminare in montagna, la prossima settimana.
Mi
dimentico di essere vecchio. Poi ci ripenso ed elimino tutti i
passaggi a rischio, nella mia programmazione.
Da
alcuni anni (2-3) però, l'entusiasmo ha un compagno. Un po' di
timore. Non di non farcela. Neppure di trovarmi in situazioni
impreviste e non sapere che fare.
Si tratta di una paura generica del
viaggio. Di una sensazione di impresa troppo onerosa, faticosa,
complessa.
Ecco, mi
spaventa di più la complessità. Le coincidenze dei treni e dei
mezzi di trasporto, l'ignoto dei sentieri, che non sempre si trovano,
la raggiungibilità delle mete.
Ho la
sensazione che sia un prodotto della vecchiaia, questo timore. Lo
stesso che porta i grandi vecchi a non uscire più di casa.
Dipende
dalla percezione che il corpo è sempre meno adeguato a svolgere
quelle funzioni o quei compiti che svolgeva in tempi passati.
È la
paura di non essere più all'altezza.
Della
vita.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
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