03 giugno 2015

Vecchio sarà lei! (15-082)

Vecchio sarà lei! (15-082)
Questo il titolo dell'ennesimo articolo sulla vecchiaia. 
Sul giornale mensile (due milioni di copie!) delle Coop, grossa catena di supermercati, che si qualifica per una particolare attenzione al consumatore, all'ambiente, al sociale.
C'è addirittura una ripresa in prima pagina col titolo: Vecchio a chi?
L'articolo non è banale, nonostante la solita cautela. Dà consigli su una buona vecchiaia: movimento, poco cibo (frutta, verdura, pesce, poca carne rossa), esercitare la mente, fuggire la solitudine. Si dice perfino no all'alcol, anche se l'indicazione è sepolta fra altre affermazioni e non ha il primo posto, come meriterebbe, visti i danni enormi proprio alla terza età da parte delle bevande alcoliche.
Non male dunque.
Sono i titoli che tradiscono il pregiudizio di fondo. Cioè il rifiuto della vecchiaia.
Rarissimi gli articoli che trattino dell'importanza della vecchiaia, nell'economia di una vita (lunga). Assenti quelli che trattano della fine.
E quasi sempre chi li scrive non è un grande vecchio.
Ma un uomo di mezz'età, o un vecchio giovane.

Fin che i vecchi non si appropriano del microfono per parlare della vecchiaia dal punto di vista dei vecchi, nulla cambierà.
Continueremo a leggere cose anche interessanti, ma da un'ottica sbagliata.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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