Generazioni.*
(15-090)
Ho avuto
una discussione con un parente di quarant'anni. Giovane, quindi.
Si
lamentava di un artigiano, che gli avevo segnalato, per risolvere un
problema. A suo parere l'aveva pagato troppo. Per una spesa di poco
superiore, ne avrebbe trovati altri che gli avrebbero fatto un lavoro
molto più completo.
Poiché
non è la prima volta che persone di mia fiducia non lo
soddisfano, ho deciso di non fornirgli più indicazioni.
Le
persone che gli propongo sono passate al vaglio di una mia esperienza
più che decennale. Sono persone capaci, di eque pretese, precise.
Queste per me sono caratteristiche importanti in chi presta un'opera.
Ciò che
mi colpisce in questa vicenda è l'incapacità di trasmettere
esperienza fra generazioni diverse.
Poiché
sono vecchio, le mie esperienze sono prolungate nel tempo. Sono
frutto di prove. Di valutazioni. Ebbene questa esperienza, nel
trascorrere delle generazioni, si perde. Non passa.
Fin qui
siamo nel campo delle conoscenze. Potrebbe sembrare una cosa normale.
I
giovani vogliono farsi le loro, di esperienze, anche sbagliando.
Potrebbe starci.
È molto
più serio quando si toccano i valori.
Valori
come giustizia, equità, rispetto, cura dell'ambiente, le ho imparate
in decenni di vita. Speravo di averli trasmessi almeno a mio figlio.
Ho
scoperto che non è per nulla automatica la trasmissione.
Per
esempio la famiglia di mio figlio non fa la raccolta differenziata
dei rifiuti.
Piccola cosa, si dirà.
Ma è il segno di mancanza di sensibilità per un grave problema che minaccia il
futuro.
Le
conquiste di una generazione spesso restano confinate negli individui
di quella generazione. Non è scontato che passino alla generazione
successiva.
L'umanità
è sempre in bilico fra progresso e ritorno della barbarie.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
Nessun commento:
Posta un commento