Significati.*
(15-087)
Periodicamente
mi chiedo qual è il significato della vita.
Più
precisamente: qual è quello della mia vita. Nel senso che vi
sono significati comuni, ma poi si declinano in mille modi diversi a
seconda delle persone.
A me
interessa il mio di significato.
Restringendo
ancora: qual è il significato di questi ultimi quindici anni di
vita?
Non ho
una formazione filosofica. Quindi mi accontento di cercare per conto
mio.
Molto banalmente ho
pensato che il significato emerge da quello che
faccio, distillandone le ragioni ultime.
In
questi anni lavoro ancora. È faticoso, ma gratificante. Perchè ho
a che fare con giovani, ai quali trasmetto quello che ho imparato nei
cinquant'anni di vita e studio.
In
questi anni ho due nipoti. Li accudisco di tanto in tanto. Ho una
relazione con loro. Una relazione nuova con nuove persone, proiettate
nel futuro.
Per
affetto, ma anche per genetica e per solidarietà, trasmetto loro
valori, conoscenze, vita. Contribuisco alla loro formazione.
Non vivo
da solo, ho una compagna, con la quale scambio vita. Sarà la persona
che avrò al mio fianco nell'ultima fase di vita, la più difficile.
È
confortante sapere che non vivrò da solo alcuni degli ultimi anni.
Non per paura di solitudine, o per averne un aiuto. Ma per la
relazione. Per lo scambio.
Ho anche
altre relazioni, con figli, un amico, parenti. È un nutrimento
continuo. È soddisfazione.
Non è
solo ciò.
Ho degli
interessi. Ricerco e sperimento su me stesso il modo migliore di
invecchiare.
Non per
prolungare il tempo. Ma per viverlo meglio.
Senza malattie
invalidanti che anticipino di molto e dilatino gli anni più
difficili. Mi riferisco alle mie scoperte in fatto alimentare. Alla
mia ricerca incessante di una dieta che mi faccia vivere bene,
nonostante sia vecchio.
Da ciò
traggo significati.
(L’indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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