Vecchiaie.
(15-084)
All'inizio
di questo diario, quattro anni fa, scrivevo sulle varie fasi della
vecchiaia.
Mi
pareva che la terza età si potesse dividere in tre fasi di circa
dieci anni ciascuna.
Poi ho
scoperto che esiste spesso una quarta fase: la vecchiaia malata, a
prescindere dall'età in cui capita la malattia.
Non sono
più sicuro di questa classificazione.
L'articolo
di giornale descritto nel numero 15-082 mi ha fatto pensare (Vecchio
a chi?; Vecchio sarà lei!).
C'è una
cosa che accomuna le vecchiaie: la prossimità con la fine della
vita.
O
meglio:la percezione netta di non essere immortali.
Per il
resto le vecchiaie sono differenti.
I primi
vent'anni, pur con le inevitabili limitazioni, sono in continuità
con l'età di mezzo.
È
l'ultima fase che apporta grosse modifiche: deambulazione
difficoltosa, fiato corto, tendenza all'isolamento, memoria debole,
sordità, mancanza di autonomia.
Il salto
netto è negli ultimi anni di vita.
Le prime
due vecchiaie sono diverse. È in queste che si può dire agli altri:
Vecchio sarà lei!
Io non
lo dico, ma non vedo la fine della mia vita tanto vicina.
Sono
vecchio, ma ancora pieno di forze.
Capisco che non potrà durare a lungo.
(L’indice per argomenti
del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La
sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per
comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com
)
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