31 marzo 2020

Occasione unica (20-037)

Occasione unica. (20-037)
Ho già scritto dei vantaggi che dà il coronavirus (a chi sta bene, naturalmente) (vedi la pagina 20-026). Ora, poichè le autoritè impongono che non ci si muova da casa, comincio a godere di questa forzata sospensione dei piccoli doveri quotidiani (dai nipoti alle incombenze burocratiche a frammenti di lavoro che ancora svolgo).
Spesso in queste pagine ho segnalato che il tempo per gli anziani si restringe. Occorre sempre più tempo per svolgere piccole mansioni quotidiane e c'è necessità di più tempo per il riposo. 
Adesso di tempo ne ho di più.
Finalmente ho cominciato a fare cose che da tempo rimandavo.
Ordinare dei documenti, metter a posto la scrivania, svolgere arretrati nel repulisti che c'è da fare fra gli oggetti accumulati nella vita lunga di un vecchio.
Finalmente ho tempo per finire uno scritto sul cibo che meditavo da tempo.
Potrei anche accingermi a scrivere una storia della mia famiglia, ad uso dei miei nipoti.
Insomma adesso tempo ne ho di più.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

30 marzo 2020

La vecchiaia? Procede (20-036)

La vecchiaia? Procede. (20-036)
Tutto preso dalla situzione, veramente anomala, dovuta al coronavirus, quasi mi scordo della mia vecchiaia. O meglio me lo ricorda la maggioranza dei deceduti in Italia, tutti sopra i 70 anni ( e io ne ho 73).
Negli ultimi giorni però ho registrato alcune nuove osservazioni, ciascuna in sè modesta, ma tutte concorrenti in un'unica direzione.

Per esempio un lieve tremolio della mano destra quando impugno il cucchiaio per mangiare la minestra. Già in passato avevo avvertito che la mia destra era diventata un pò meno efficace della sinistra, nel compiere alcune operazione. Adesso anche un tremolio, che, in concreto, a volte mi fa spargere qualche goccia brodo sul tovagliolo.

Circa sei mesi fa ho fatto una visita oculistica, nella quale mi era stato trovato un principio di cataratta. Insomma ci vedo meno. Allora avevo deciso di potenziare alcuni punti luce di casa: cucina, bagno, ingresso. Con gran soddisfazione. Ci vedevo bene assai, con le nuove lapadine. Oggi mi pare  che non bastino più e che dovrei aumentare ancora un poco la loro potenza.

Per non parlare della mia prostata, che, pur non essendo cambiati granchè alcuni valori, ha peggiorato il getto della minzione, rispetto a un anno fa. E mi continua un certo prurito costante in una zona della gamba destra, che non passa da più di un anno (la dermatologa non ha rilevato niente di anormale, mentre la medicina orientale lo interpreta come un accumulo di energia sul meridiano rene).

Ultimamente ho anche osservato alcune impugnature maldestre nell'afferrare gli oggetti, con conseguenti lievi incidenti di presa.

Infine un bel segnale, questa volta sociale e non fisico.
Ieri mi suonano alla porta. Al citofono una ragazza di un centro sociale del quartiere, mi informa che avrebbe dei volantini sulla situazione del coronavirus. La ringrazio e le chiedo di inserirli nelle buche da lettere del condominio. La saluto.
Quendo successivamente scendo per uscire col cane, prendo il volantino e vedo che è stato inserito solo nella mia cassetta. Lo leggo. Il centro sociale mi informa che ha organizzato un supporto di solidarietà in aiuto di anziani o altre persone bisognose.
Bravi, mi dico. Poi osservo le altre cassette: non ci sono volantini simili. La ragazza lo ha portato solo a me perchè mi ha identificato come anziano bisognoso del mio condominio!
Ho conservato il volantino. Non si sa mai.

La vecchiaia? Procede, grazie.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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28 marzo 2020

Numeri (20-035)

Numeri. (20-035)
L'Italia ha una popolazione longeva; la durata media della vita è di 81 anni per i maschi, mentre per le femmine è di 85. Gli 8000 morti attuali con coronavirus sono un bel numero, ma vanno rapportati agli anziani ultra-ottantenni, che in Italia sono 4.200.000. La percentuale di morti è molto bassa (circa 0,17%). Per la verità, poichè le morti colpiscono più i maschi che le femmine, il rapporto andrebbe fatto sui maschi italiani ultra-ottantenni, che sono soltanto un milione e mezzo. La percentuale sale a 0,45%. Visto poi che le morti sono concentrate in 4-5 regioni (la pianura padana), la percentuale salirebbe ancora perchè il numero di ultraottantenni in tali regioni è inferiore a 4.200.000 (potrebbe essere un terzo: quindi 0,5% di morti).
Sarebbe interessante conoscere il numero medio di morti nel mese di marzo degli altri anni o almeno di quei mesi in cui vi è il picco d'influenza. Dati che non ho. Ma in media ogni mese (in Italia) muoiono circa 55.000 persone (e in pianura padana teoricamente circa 17.000).
Che considerazione trarne? Beh, non mi sembra che il numero attuale dei morti sia così grande rispetto ai soliti morti annuali in Italia. Stupisce però la loro concentrazione in una zona ristretta (grosso modo la pianura padana) e in un periodo ristretto (marzo).
E fanno impressione le lunghe file di bare, e le crisi respiratorie connesse con questa patologia: sono queste che fanno la differenza e mandano in affanno gli ospedali e i posti di terapia intensiva (sembrerebbe più un problema di tenuta delle strutture sanitarie, che non di emergenza epidemica).
Comunque è giustificato meravigliarsi per gli 8.000 morti.
Ma perchè non fare altrettanto per i 40 – 50.000 morti aggiuntivi all'anno che si sono avuti in ben tre anni a partire dal 2015 e fino al 2019? Che erano stati previsti dallo studio dell'agenzia europea sull'ambiente (EEA) nel 2015 e ricondotti all'inquinamento atmosferico?
L'incidenza maggiore del coronavirus si ha oggi nella pianura padana: una delle aree maggiormente inquinate dal punto di vista atmosferico.
C'entrerà qualcosa?


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27 marzo 2020

Un repulisti (20-034)

Un repulisti. (20-034)
In Italia siamo arrivati a quasi 8000 morti da coronavirus, anzi con coronavirus. L'età media dei defunti è più di 80 anni e la stragrande maggioranza dei defunti supera i 70. Insomma una malattia adatta alla nostra età, la vecchiaia.
La patologia ha fatto un bel repulisti nella popolazione italiana, eliminando anziani in condizioni molto precarie. Non è cinismo, è la pura verità.
Una riflessione sorge spontanea: non è che il modo per tenere in vita persone in tarda età e contemporaneamente affette da moltissime patologie sia una distorsione della vita umana? Mi riferisco per esempio all'uso che si fa del sondino gastrico per nutrire anziani che altrimenti non sono in grado di nutrirsi. O ancora alla quantità di farmaci che si fanno assumere sempre in tarda età a persone affette da iper-colesterolemia oppure da iper-glicemia o hanno la pressione alta (spesso tutte e tre insieme, queste patologie).
Mi spiego meglio.
Gli attuali morti anziani da coronavirus o erano molto avanti con gli anni o avevano gravi patologie. Insomma, erano tenuti vivi con mezzi artificiali. Va bene farlo?
Non è che ciò sia innaturale?
Qual è lo scopo della vita, forse vivere fino al lumicino, con decine di mezzi tecnologici e farmacologici e più persone che ci assistono? Non si potrebbe fare una riflessione generale sul fatto che dopo una certa età, oppure con gravi malattie, la nostra vita è destinata a finire?
In una parola: vogliamo cominciare a convicerci e a convincere le persone anziane che è naturale morire?
Forse ciò che sta succedendo è un'ottima occasione per avviare una riflessione su ciò.

... sarebbe bello se la riflessione partisse proprio da noi vecchi ...


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22 marzo 2020

Paura (20-033)

Paura.(20-033)
Anche se da una parte mi dico che il corona virus è poco più di un'influenza (e i morti sono nella stragrande maggioranza anziani pluri-patologici), mi impressiono quando sento di quel giovane infermiere di ambulanza morto a 38 anni o di quell'attrice sessantenne che sta superando la malattia, ma ha affermato che si è trattata dell'esperienza più brutta della sua vita, o ancora di quel giovane sportivo che ne sta uscendo, ma è molto provato dalla malattia.

Lentamente sono stato contagiato da un timore crescente: non mi impedisce di uscire (per la spesa, per la farmacia, per il cane), ciononostante adotto con sempre maggior precisione misure di prudenza.
Affiora la solita paura.
Paura di morire.


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21 marzo 2020

Continuare così anche dopo? (20-032)

Continuare così anche dopo? (20-032)
Sono passate circa 4 settimane dal primissimo inizio delle restrizioni, in Italia. Tutti aspettiamo con ansia che cessino e si torni alla vita di prima. Ma un pò di buon senso ci dice che continueranno almeno fino ad aprile, se non a giugno. E poi? Saremo protetti o soltanto avremo stemperato la crisi acuta di molti malati in pochi giorni? Del resto in Cina solo dopo tre mesi si cominciano ad allentare le misure straordinarie.
Si prospetta una continuazione indefinita di restrizioni.
È proprio un male?
Perchè non continuare, anche dopo l'emergenza, a vivere meno freneticamente, ad acquistare meno oggetti inutili, a non spostarsi per il fine settimana di centinaia di chilometri?
Perchè l'economia non lo permette?
Ma chi se ne frega!
Questa è un'ottima occasione per ripensare alla nostra vita, per cercare valori veri e non seguire, come pecore, modelli che ci vengono imposti da altri (il mercato) per vantaggi loro.
È meglio tornare alla vita di prima?
No, grazie.


(Mi viene il sospetto che la mia età influisca sui pensieri su esposti. La vecchiaia è poco incline ai grandi spostamenti, alle novità di mercato, alle mode passeggere: dipende dunque dalla mia anzianità la predilezione per una vita più ristretta? Forse sì.
È comunque vero che lo sviluppo attuale non è sostenibile dal pianeta Terra, che i valori della società a cui appartengo sono miserabili, che la vita che viviamo non produce felicità, bensì più consumi. Ben venga dunque una delle classi di età che compongono la popolazione, i vecchi, a richiamarci ad altro, sia pure basandosi sui limiti di quell'età: è un contributo al dibattito inter-generazionale, e un pò di verità la portano anche gli anziani.)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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16 marzo 2020

Cambia tutto? (20-031)

Cambia tutto? (20-031)
In questi giorni si sta dicendo che l'emergenza sanitaria da corona virus non finirà certo il 3 di aprile (data del termine delle misure del governo italiano).
Presa come esempio la Cina, ci sono voluti ben 80 giorni di emergenza per portare il numero di nuovi contagiati a poche unità quotidiane (in Italia sono attualmente alcune migliaia). Quindi l'emergenza dovrebbe durare almeno fino a maggio (in Italia, dico). 
E poi?
Non sarà certo finita lì, perchè in Cina i contagiati finora sono stati soltanto 60.000 e dunque tutti gli altri cinesi della provincia messa in isolamento potrebbero essere infettati da altri (cinesi di altre province o stranieri) che vengono da fuori portando con sè il virus. Bisognerà allora chiudere le porte della provincia ad altri arrivi. Fino a quando? Finchè il 60% della popolazione sia entrata in contatto col virus e alla fine abbia prodotto anticorpi. Dunque il pericolo non finirà più, salvo che fra un paio di anni si riesca a trovare un vaccino appropriato.
Il quadro che ne emerge è apocalittico. Perchè prima è toccato a una povincia cinese, poi a Corea, Giappone e Italia e ora all'Europa. E l'India? E il sud America? E l'Africa?
Come dicono gli esperti il virus circolerà per anni. Il fatto è che negli ultimi decenni virus sconosciuti e mortali hanno cominciato a comparire sempre più spesso.
Ci si deve aspettare dunque che le restrizioni continueranno ancora per molto.
Che ne sarà allora della cosiddetta globalizzazione? Della continua movimentazione planetaria di uomini e merci? In sostanza: che ne sarà di questo modello di sviluppo (capitalista, liberista)?
Che ne sarà della smania continua di muoversi, acquistare, produrre merci delle quali non c'è bisogno? Di un pil che deve sempre crescere, senza che nessuno ci spieghi perchè?


Si dirà presto che si perderanno milioni di posti di lavoro, che la produzione languirà, che le borse crolleranno, che l'economia andrà a rotoli.
Siamo convinti che questo modo di far funzionare la terra sia l'unico possibile, perchè distribuisce ricchezza a tutti.
A tutti?
Sono vecchio, non ne posso più di questa retorica preoccupata per finta della sorte dei lavoratori, delle categorie deboli, delle persone reali; preoccupata invece di aumentare a dismisura i propri profitti. Basta col dar continuamente la parola agli economisti: uno Stato non ha come principio di base l'economia, bensì la felicità dei propri cittadini e l'equilibrio dell'ambiente terrestre.
Forse siamo all'inizio di un nuovo periodo, in cui dovremo cominciare a chiederci se un un nuovo mondo sia possibile.


(Che tutto sia retorico lo dice un altro fatto: grande preoccupazione, nel mio Paese, per le vittime da corona virus (finora meno di 2000), mai nessuno che lo confronti coi bambini che muoiono di fame nel mondo, o anche solo coi bambini morti in dieci anni di conflitto in Siria. Valgono meno?)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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15 marzo 2020

Greta e il corona virus (20-030)

Greta e il corona virus. (20-030)
Povera Greta Thumberg!
Con tutti i suoi discorsi ai grandi del mondo non ha ottenuto nulla, nemmeno uno straccio di impegno immediato per cambiare i mutamenti del clima. Al massimo promesse a lunga distanza da parte di qualche governante mediamente più coscienzioso.
E invece è bastata una minaccia di pandemia virale per costringere governi e popolazioni a mettere in atto cambiamenti radicali immediati. Sarei curioso di vedere di quanto sono diminuite le polveri sottili nelle ultime due settimane di restrizione dei movimenti. Speriamo che qualcuno faccia questi calcoli e ci dica: 'guardate, che cambiare si può'.
Leonardo Caffo, giovane e brillante filosofo lo ha affermato in una trasmissione televisiva (riguardo ad altro contesto): i mutamenti su questioni importanti non avvengono mai per una presa di coscienza etica di un problema, bensì per circostanze casuali, legate a interessi momentanei.
Nel caso su cui sto scrivendo (clima, inquinamento dell'aria, modelli economici insostenibili) non basta la realtà statistica di 40-50.000 morti premature all'anno (Italia) per indurre cambiamenti importanti negli stili di vita. Occorre qualcosa di contagioso che alla fine produrrà molto meno morti dell'inquinamento (10.000?), ma è di natura diversa: apparentemente meno legata ai comportamenti di massa.

( Sono stupito anche da un'altro fatto. Data la situazione attuale, le cosiddette categorie economiche continuano a chiedere interventi dello Stato a sostegno dell'economia, cioè soldi. Ma come, non sono le stesse che invocano meno stato e più mercato? non sono le stesse che ribadiscono che il mercato si regola da solo? E' lampante: basta un fattore eso-economico come una pandemia, a modificare la realtà e mostrare che non basta lo scambio di merci a governare una popolazione.)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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14 marzo 2020

Ciò che spaventa (20-029)

Ciò che spaventa. (20-029)
In Italia siamo a mille morti per corona virus (o covid 19). Su un totale di 13.000 contagiati. Percentuale alta, quasi l'8%. Le solite influenze stagionali colpiscono molto di più è uccidono di meno. Mi pare sotto lo 1,5%.
Poi si tira un respiro di sollievo venendo a sapere che il 95% dei morti ha più di 70 anni. Sono sollevati giovani e persone di mezz'età. Gli anziani invece sono più atterriti.
Che cosa spaventa in questa situazione?
L'imprevedibilità del contagio o meglio la sua casualità.
A chi tocca tocca, gli altri sono salvi.
Certo, meglio che tocchi ai vecchi la sorte di morire (lo dico da vecchio), piuttosto che ai giovani o ai bambini.
Ma i vecchi non sono spaventati dall'imprevedibilità del morire, quanto dall'imprevedibilità della causa.

Tante chiacchiere, per dire che anche nella terza età la morte è imprevista.
Niente da fare: la fine è sempre imprevista.


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10 marzo 2020

Paure (20-028)

Paure. (20-028)
Lo ammetto.
Comincio ad avere anch'io dei timori, a causa della diffusione del corona virus.
Soprattutto per il numero dei morti, che è in costante aumento, collocando l'Italia al secondo posto mondiale, dopo la Cina. 
Fanno impressione le strade deserte, l'aumento del numero delle mascherine che si vedono in giro, la crescente preoccupazione della gente. E i provvedimenti abbastanza drastici delle autorità pubbliche.
Ciò che m'incute più timore è l'aver appreso che la quasi totalità dei morti ha più di 70 anni, nel mio Paese. E io ne ho 74.
Certo, confido nel mio buon sistema immunitario, ma è solo una speranza: non ho elementi certi che mi garantiscano che sia buono. Anzi l'aver preso l'herpes zoster cinque mesi fa non gioca a favore mio.
Ieri, mio figlio, chiedendomi la disponibilità per tenere i nipoti mentre i genitori vanno a lavorare, mi ha informato che sua moglie ha febbre e tosse! Sono rimasto allarmato e gli ho subito chiesto di informare il suo medico o il centro regionale di segnalazione.

Ho la sensazione netta che potrei essere infettato.
E che potrei morire anch'io.
Forse è questa la paura maggiore.
Quella di morire.
Per di più anzitempo.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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09 marzo 2020

Nella zona rossa (20-027)

Nella zona rossa. (20-027)
Non ci avrei mai creduto.
Da ieri, la provincia nella quale vivo è stata dichiarata zona rossa, cioè area di controllo per contenere la diffusione del corona virus.
L'atteggiamento delle persone è ancora improntato a incredulità, ma aumenta la consapevolezza che si tratti di una cosa più seria del previsto.
Anch'io ho cambiato punto di vista e mi sto preoccupando di più, soprattutto adottando comportamenti più prudenti, per contribuire a diminuire la diffusione del contagio.
Emerge comunque un dato: l'età media dei morti collegati al virus è di 81 anni.
Ed è stato detto anche dalle autorità ai cittadini: "Adottate misure di precauzione, soprattutto per difendere i vostri nonni, che sono i più soggetti a gravi conseguenze da un contagio."

Sembra quasi che il virus sia diventato una forma di eutanasia per anziani, quelli molto vecchi e molto malati (pluri-patologici). Una sorta di sfoltimento della popolazione mondiale umana, arrivata a una cifra insostenibile per il pianeta.
Visto che gli esseri umani non hanno antagonisti efficienti nel regno animale, ci pensano i virus a debellarne almeno alcuni.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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02 marzo 2020

Vantaggi dal corona virus (20-026)

Vantaggi del corona virus. (20-026)
O meglio: vantaggi dei provvedimenti presi per contenere l'epidemia e dei timori suscitati nella popolazione.
La chiusura delle scuole e di alcune altre attività, la limitazione dei viaggi, aerei in particolare, hanno portato come conseguenza una riduzione del traffico automobilistico e del riscaldamento di alcuni edifici pubblici; e una diminuzione complessiva degli spostamenti delle persone.
Per paura.
Dunque drastico calo dell'inquinamento urbano e globale.
Evviva!
Il corona virus ha ottenuto quello che le autorità non riuscivano a realizzare.

Si dirà: l'economia ne soffre.
Ma qui bisognerebbe riconsiderare il sistema economico e di vita del mondo industrializzato. Se porta come conseguenza la perdita della salute, l'aumento della mortalità, nonchè modelli di vita stressanti, squilibrio insopportabile fra ricchi e poveri, spostamenti frenetici di persone e cose, c'è qualcosa che non va.
Non va l'idea che il liberismo/liberalismo sia l'unico sistema economico possibile.
Prima ce ne rendiamo conto e prima risolveremo i problemi del mondo.


Vi è un altro vantaggio impagabile nella situazione di allarme che si è creata.
Uscendo in bicicletta di mattina, il secondo o terzo giorno dopo i provvedimenti di restrizione, ho percepito subito che c'era una grande novità: pochissimo traffico per strada. 
Conseguenza: un incredibile silenzio, come dopo una nevicata.
Meraviglioso!


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01 marzo 2020

Morti in Italia (20-025)

Morti in Italia. (20-025)
Siamo molto preoccupati dei morti per corona virus del 2020.
Bene.
E di quelli annuali per la normale influenza? Possono raggiungere i 10.000 casi, fra diretti e indiretti!
E dei morti per altre cause?
Non ce ne curiamo, perchè crediamo che non ci sia un agente che determina "direttamente" la morte, come un virus. Del resto non ci occupiamo neppure delle morti per la semplice influenza.
Facciamo male. Perchè scopriremmo dei numeri molto più allarmanti di quelli del covid-19.


Nel 2015 l'agenzia europea per l'ambiente (EEA), dopo uno studio durato 14 anni sull'inquinamento atmosferico, ha calcolato che in Europa vi sono quasi mezzo milione di morti premature all'anno, direttamente riconducibili a inquinanti e polveri sottili, cioè riconducibili ad attività industriali, riscaldamento e traffico.
Cioè, l'inquinamento atmosferico uccide e non soltanto i vecchi, bensì tutte le classi di età. L'agenzia ha calcolato che per l'Italia vi siano qualcosa come 60-70.000 morti in più all'anno.
Molto più dunque del corona virus !!!


Pochi se ne preoccupano. Tanto è vero che, dopo la pubblicazione del rapporto, non vi è stata una proliferazione di mascherine, appelli delle autorità, chiusura scuole eccetera. Si dirà: si tratta di previsioni, chissà se poi si realizzano.
Non è così, si realizzano, eccome!
Infatti se si osserva il numero dei morti in Italia a partire dal 2013-14, si nota subito che si è passati da circa 600.000 all'anno a 650.000 all'anno: cioè in un anno ben 50.000 morti in più: cifra un poco più bassa delle previsioni della EEA, ma comunque altissima, rispetto alle poche morti da corona virus.
(La media nei cinque anni fra il 2015 e il 2019 è stata di 40.000 morti all'anno in più. Se si vogliono fare dei calcoli più corretti bisognerebbe confrontare i tassi annuali di mortalità in Italia, che sono passati dal 10,0 per mille nel 2013 al 10,7 per mille nel 2019: ma rendono meno l'idea, rispetto al numero dei morti annuali aggiuntivi che sono appunto 40-50.000).


E allora? Che provvedimento hanno adottato le autorità per far fronte a questa gravissima epidemia che dura da 5 anni? Blandi provvedimenti di riduzione del traffico, che non hanno assolutamente impedito che ancora del 2019 i morti in più siano stati 47.000.
C'è un'incoerenza di fondo che fa gelare il sangue: forse che la morte per virus sia peggiore di quella per pm10? Direi di no, se non altro perchè quella per inquinamento colpisce almeno 5-10 volte di più.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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