Cambia
tutto? (20-031)
In
questi giorni si sta dicendo che l'emergenza sanitaria da corona
virus non finirà certo il 3 di aprile (data del termine delle misure
del governo italiano).
Presa
come esempio la Cina, ci sono voluti ben 80 giorni di emergenza per
portare il numero di nuovi contagiati a poche unità quotidiane (in
Italia sono attualmente alcune migliaia). Quindi l'emergenza dovrebbe
durare almeno fino a maggio (in Italia, dico).
E poi?
Non
sarà certo finita lì, perchè in Cina i contagiati finora sono
stati soltanto 60.000 e dunque tutti gli altri cinesi della
provincia messa in isolamento potrebbero essere infettati da altri
(cinesi di altre province o stranieri) che vengono da fuori portando
con sè il virus. Bisognerà allora chiudere le porte della
provincia ad altri arrivi. Fino a quando? Finchè il 60% della
popolazione sia entrata in contatto col virus e alla fine abbia
prodotto anticorpi. Dunque il pericolo non finirà più, salvo che
fra un paio di anni si riesca a trovare un vaccino appropriato.
Il
quadro che ne emerge è apocalittico. Perchè prima è toccato a una
povincia cinese, poi a Corea, Giappone e Italia e ora all'Europa. E
l'India? E il sud America? E l'Africa?
Come
dicono gli esperti il virus circolerà per anni. Il fatto è che
negli ultimi decenni virus sconosciuti e mortali hanno cominciato a
comparire sempre più spesso.
Ci
si deve aspettare dunque che le restrizioni continueranno ancora per
molto.
Che
ne sarà allora della cosiddetta globalizzazione? Della continua
movimentazione planetaria di uomini e merci? In sostanza: che ne sarà
di questo modello di sviluppo (capitalista, liberista)?
Che
ne sarà della smania continua di muoversi, acquistare, produrre
merci delle quali non c'è bisogno? Di un pil che deve sempre
crescere, senza che nessuno ci spieghi perchè?
Si
dirà presto che si perderanno milioni di posti di lavoro, che la
produzione languirà, che le borse crolleranno, che l'economia andrà
a rotoli.
Siamo
convinti che questo modo di far funzionare la terra sia l'unico
possibile, perchè distribuisce ricchezza a tutti.
A
tutti?
Sono
vecchio, non ne posso più di questa retorica preoccupata per
finta della sorte dei lavoratori, delle categorie deboli, delle
persone reali; preoccupata invece di aumentare a dismisura i propri
profitti. Basta col dar continuamente la parola agli economisti: uno
Stato non ha come principio di base l'economia, bensì la felicità
dei propri cittadini e l'equilibrio dell'ambiente terrestre.
Forse
siamo all'inizio di un nuovo periodo, in cui dovremo cominciare a
chiederci se un un nuovo mondo sia possibile.
(Che
tutto sia retorico lo dice un altro fatto: grande preoccupazione, nel
mio Paese, per le vittime da corona virus (finora meno di 2000), mai
nessuno che lo confronti coi bambini che muoiono di fame nel mondo, o
anche solo coi bambini morti in dieci anni di conflitto in Siria. Valgono meno?)
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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