Un
repulisti. (20-034)
In
Italia siamo arrivati a quasi 8000 morti da coronavirus, anzi con
coronavirus. L'età media dei defunti è più di 80 anni e la
stragrande maggioranza dei defunti supera i 70. Insomma una malattia
adatta alla nostra età, la vecchiaia.
La
patologia ha fatto un bel repulisti nella popolazione
italiana, eliminando anziani in condizioni molto precarie. Non è
cinismo, è la pura verità.
Una
riflessione sorge spontanea: non è che il modo per tenere in vita
persone in tarda età e contemporaneamente affette da moltissime
patologie sia una distorsione della vita umana? Mi riferisco per
esempio all'uso che si fa del sondino gastrico per nutrire anziani
che altrimenti non sono in grado di nutrirsi. O ancora alla quantità
di farmaci che si fanno assumere sempre in tarda età a persone
affette da iper-colesterolemia oppure da iper-glicemia o hanno la
pressione alta (spesso tutte e tre insieme, queste patologie).
Mi
spiego meglio.
Gli
attuali morti anziani da coronavirus o erano molto avanti con gli
anni o avevano gravi patologie. Insomma, erano tenuti vivi con mezzi
artificiali. Va bene farlo?
Non
è che ciò sia innaturale?
Qual
è lo scopo della vita, forse vivere fino al lumicino, con decine di
mezzi tecnologici e farmacologici e più persone che ci assistono?
Non si potrebbe fare una riflessione generale sul fatto che dopo una
certa età, oppure con gravi malattie, la nostra vita è destinata a
finire?
In
una parola: vogliamo cominciare a convicerci e a convincere le
persone anziane che è naturale morire?
Forse
ciò che sta succedendo è un'ottima occasione per avviare una
riflessione su ciò.
... sarebbe
bello se la riflessione partisse proprio da noi vecchi ...
(Indici
dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41.
Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una
sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi
annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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