27 marzo 2020

Un repulisti (20-034)

Un repulisti. (20-034)
In Italia siamo arrivati a quasi 8000 morti da coronavirus, anzi con coronavirus. L'età media dei defunti è più di 80 anni e la stragrande maggioranza dei defunti supera i 70. Insomma una malattia adatta alla nostra età, la vecchiaia.
La patologia ha fatto un bel repulisti nella popolazione italiana, eliminando anziani in condizioni molto precarie. Non è cinismo, è la pura verità.
Una riflessione sorge spontanea: non è che il modo per tenere in vita persone in tarda età e contemporaneamente affette da moltissime patologie sia una distorsione della vita umana? Mi riferisco per esempio all'uso che si fa del sondino gastrico per nutrire anziani che altrimenti non sono in grado di nutrirsi. O ancora alla quantità di farmaci che si fanno assumere sempre in tarda età a persone affette da iper-colesterolemia oppure da iper-glicemia o hanno la pressione alta (spesso tutte e tre insieme, queste patologie).
Mi spiego meglio.
Gli attuali morti anziani da coronavirus o erano molto avanti con gli anni o avevano gravi patologie. Insomma, erano tenuti vivi con mezzi artificiali. Va bene farlo?
Non è che ciò sia innaturale?
Qual è lo scopo della vita, forse vivere fino al lumicino, con decine di mezzi tecnologici e farmacologici e più persone che ci assistono? Non si potrebbe fare una riflessione generale sul fatto che dopo una certa età, oppure con gravi malattie, la nostra vita è destinata a finire?
In una parola: vogliamo cominciare a convicerci e a convincere le persone anziane che è naturale morire?
Forse ciò che sta succedendo è un'ottima occasione per avviare una riflessione su ciò.

... sarebbe bello se la riflessione partisse proprio da noi vecchi ...


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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