31 gennaio 2020

Vecchi maschi: la prostata (20-013)

Vecchi maschi: la prostata. (20-013)
Fra poco dovrò fare la visita urologica annuale. Per verificare l'andamento della prostata. Per ora ho fatto gli esami preliminari: l'ecografia, l'uroflusso, il Psa.
Sono affetto dall'ingrandimento della prostata dal 2007. Non ho quasi mai assunto farmaci, anche se a tratti mi sono curato con prodotti erboristici. Da un anno, su consiglio del geriatra, assumo serenoa e ortica.
In questi anni le dimensioni dell'organello sono aumentate da circa 40 a 120 cc (!), il psa è cresciuto da 2,70 a 3,60 e l'uroflusso è decisamente peggiorato (impiego sempre più tempo a orinare). 
Ciononostante sono abbastanza soddisfatto: con i due prodotti erboristici citati, rispetto all'anno scorso, la situazione è rimasta costante (tranne l'uroflusso, ma non si vede dal diagramma: la mia valutazione sul peggioramento è soggettiva). 
Ma volume prostatico e Psa sono rimasti costanti.
Che dire?
Vado avanti alla giornata. Se peggiorerò mi farò operare, ma fin che posso sto in questa situazione, alzandomi tre volte per notte e orinando con qualche difficoltà.


(Il geriatra, stranamente non sembra dar peso ai miei problemi prostatici: penserà forse che faccio in tempo a morire prima che la situazione diventi insostenibile?)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

29 gennaio 2020

Star bene. (20-012)

Prospettive. (20-012)
In questo periodo, posso dire di star bene.
Di salute, intendo.
O meglio: mi sono adeguato alla mia condizione di vecchio.
Mi sono abituato alla salute di un anziano. Che è fatta di stanchezze, qualche dolore che fatica ad andarsene, qualche patologia cronica colla quale convivere.
La vecchiaia è così fatta: ci si abituata a condizioni che nella mezza età (o da giovani) avremmo considerato negativamente.
Ricordo ancora mia madre che facendo un bilancio della sua salute, a quasi novant'anni, diceva che: "... in fin dei conto sto bene ..." e soffriva di una decina di patologie diverse!
Eppure non posso nascondermi che entro breve tempo dovrò farmi operare alla prostata. E neppure che fra tre-quattro anni entrerò nell'ultima fase della vita, senz'altro la più problematica e che dovrebbe spaventarmi.
Ciononostante posso dire che oggi sto bene.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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28 gennaio 2020

Avanti a piccoli progetti (20-011)

Avanti apiccoli progetti. (20-011)
In questo periodo mi dà soddisfazione avviare delle cose da fare.
E concluderle.
Non sono attratto da progetti impegnativi, piuttosto da quelli più modesti, da portare a compimento nell'arco di alcuni mesi.
Mi sono accorto che quando ne elaboro qualcuno e mi accingo a intraprenderne la realizzazione, ho già in mente quello successivo e forse un altro ancora, da svolgere più in là nel tempo.
Un modo per riempire la vita. Un modo per dare un senso allo scorrere dei giorni. Che tiene lontano dal pensiero che la vita finisce.
Che non sia questo il modo più vantaggioso per vivere la vecchiaia?
O almeno questa prima parte di vecchiaia?
Praticamente vivere come se la morte non ci fosse.
Detto con altre parole: vivere solo il presente.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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27 gennaio 2020

Morti improvvise: conseguenze (20-010)

Morti improvvise: conseguenze. (20-010)
Concludevo la riflessione di ieri con la frase: la mia morte potrebbe essere veramente dietro l'angolo.
Eppure questo pensiero non ha modificato per niente la sensazione di poter vivere ancora a lungo. Insomma sono stato colpito dalla morte della mia conoscente coetanea, ma solo per un momento. E' stato colpito il mio pensiero, non la sensazione profonda a riguardo della mia, di vita.
Sono stato colpito per lei, non per me.
(Le considerazioni a riguardo della morte degli altri sono quanto di più contraddittorio vi sia.)


Ho saputo di che cosa è morta la mia conoscente: tumore al fegato, molto veloce, su una situazione di epatite (trascurata) di lunga data.
Una notizia che ha avallato la mancata applicazione alla mia vita della sua morte, ha rinforzato la convinzione che la sua morte non mi riguarda: perchè è morta di malattia e io sono ancora convinto di poter tenere a bada le malattie con lo stile di vita.
Illusione?




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26 gennaio 2020

Morti improvvise (20-009)

Morti improvvise. (20-009)
Anche in questo inizio d'anno, come l'anno scorso (vedi 19-031 e -032), una conoscente prossima è morta d'improvviso. L'ho saputo per caso leggendo le locandine dei defunti affisse nel mio quartiere.
Aveva la mia età.
Sono stato molto colpito.
Non conosco la ragione della sua morte. Una malattia di lunga data, della quale non ero a informato, oppure qualcosa di improvviso (cuore, ictus ...): certo, non era nella condizione di fragilità di una persona molto anziana, della quale ci si aspetta che possa morire per una semplice influenza. Era anzi discretamente attiva, la vedevo passeggiare in quartiere, di tanto in tanto, con passo sicuro e spigliato.


Mi chiedo il vero motivo della mia sorpresa.
In fin dei conti sono meravigliato perchè aveva la mia stessa età. 
Cioè perchè la sua morte poteva capitare anche a me.
Senza preavviso.
Cioè, anche per me la morte potrebbe essere veramente dietro l'angolo.




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23 gennaio 2020

Il volto dei vecchi (20-008)

Il volto dei vecchi. (20-008)
Osservo talvolta il volto delle persone molto anziane, per cercare di carpire qualche segreto sugli ultimi anni di vita. 
Ho scoperto recentemente che alcuni vecchi sono proprio brutti. 
Non si tratta solo di pelle avvizzita, di muscoli facciali che hanno perso il tono o di ossa del cranio che appaiono evidenti e mostrano il tipico teschio dei morti. 
Si tratta anche di alterazioni che francamente risultano mostruose. I nasi soprattutto paiono deformarsi, ingigantirsi. Perdere insomma il loro posto nell'equilibrio di un volto.
Ecco, la vecchiaia estrema in alcuni casi sembra togliere l'armonia della faccia.

Non è così per tutti.
Vecchi che da giovani erano belli, hanno un certo fascino anche da vecchi.
La vecchiaia si accanisce di più su coloro che sono stati brutti anche in altre età.
Naturalmente i canoni di bellezza e bruttezza dipendono dalle culture, dalle epoche storiche, da latitudini diverse. Ma l'età giovane ha comunque una freschezza che genera attrazione.
E forse è giusto così. 
La vecchiaia invece non ha più bisogno di attrarre.
Può essere brutta senza alcun correttivo.

(Però: guardando con attenzione i volti della gente comune di mezza età, soprattutto alla fine della giornata, vien da esclamare: quanto siamo brutti tutti!)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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22 gennaio 2020

Mordersi la lingua (20-007)

Mordersi la lingua. (20-007)
Ultimamente mi sono morso più volte la lingua, mentre mangiavo: in senso proprio, non metaforico. Penso che i tessuti della bocca stiano un poco cedendo di tono e quindi si trovino al posto sbagliato durante la masticazione.
Ma è anche una questione di voracità: mastico molto in fretta.
Inoltre dipende dal volume del boccone: tendo a mettere in bocca grandi bocconi .
E c'entra anche l'attenzione: quando mangio spesso guardo la tv e sono distratto da quel che passa sullo schermo.


Leggendo il libro I batteri intestinali di Anne Katharina Zschocke ho scoperto che dal punto di vista della flora intestinale una masticazione attenta, accurata e prolungata è benefica, in quanto rifornisce l'intestino di materiali utili alla mucosa intestinale, provenienti dalla saliva.
Quindi ho deciso di: fare bocconi più piccoli, masticare più lentamente, con più concentrazione sul masticare, più a lungo (30-40 volte per boccone).
Ho trovato un'eccellente motivazione per migliorare il mio pasto: aver riguardo del mio microbiota, che tanto è importante per la salute.
Vediamo se smetto di mordermi la lingua!
 
Non si finisce mai di imparare, neanche da vecchi.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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19 gennaio 2020

Quel che non arriverò a vedere (20-006)

Quello che non arriverò a vedere. (20-006) (19/01/2020)
Ho una piccola mania: quella di seguire l'evoluzione delle targhe automobilistiche del mio Paese. E così ho scoperto che la prima lettera di ogni targa cambia circa ogni cinque anni. Ora siamo alla fine della lettera F (FZ), fra poco comincerà la G con GA. 
Facile fare previsioni: con la mia età (73 anni) certamente non vedrò la M, ma forse neppure L.
Innocente evasione.

Molte previsioni che fanno politici, scienziati e analisti economici a riguardo di un Paese o del mondo, hanno come prospettiva il 2030. Ma sempre più frequentemente si spingono anche più avanti: il 2050. Confesso che quest'ultima la sento totalmente estranea, come un futuro lontano, lontanissimo. È ovvio: io avrei più di 100 anni!
Non so quando morirò: sento per certo che al 2050 non ci arriverò.

Durante la vecchiaia appare sempre più evidente che abbiamo un termine. Che più in là di una certa data non ci saremo assolutamente. Durante l'età di mezzo, questo termine è indefinito. Più procediamo negli anni più il termine si avvicina: è ovvio.
Eppure un conto è pensarlo, un conto è sentirlo per sè.
Sono stato colpito dalla previsione del sig. Romano di 87 anni: prima della fine dell'anno, me ne andrò (vedi 20-005).
Non si tratta di scaramanzia, ma di realismo.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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17 gennaio 2020

L'olio della prossima stagione (ovvero il primo insegnamento) (20-005)

L'olio della prossima stagione (ovvero il primo insegnamento). (20-005)
Ho portato al signor Romano (87 anni, scelto come mio insegnante di vecchiaia) un campione di un olio d'oliva extra vergine, che mi giunge direttamente da un produttore biologico calabrese. L'ho fatto perchè si tratta di un olio abbastanza gustoso, fresco, biologico e a un prezzo contenuto. Romano si era dimostrato interessato a quale olio consumassi e mi aveva chiesto informazioni.
Mi ha ringraziato e mi ha chiesto dove poteva acquistarlo. L'ho avvertito che la produzione di quest'anno è stata tutta venduta, per cui se voleva quell'olio se ne sarebbe riparlato a natale del 2020.
Romano mi ha guardato e mi ha detto: "Ah, ma io prima di natale vado via."
Sono rimasto sorpreso e gli ho come chiesto se aveva intenzione di trasferirsi, ma la mia domanda mi si è smorzata in gola, perchè Romano ha aggiunto: "Io parto, prima di natale" accompagnando la frase con un gesto che voleva dire: la mia vita finisce entro quest'anno.
Ho capito.
Sono stato incapace di rispondere alcunchè, di fronte a una previsione di fine vita così puntuale, decisa, seria e sicura.


Quella frase mi ha molto colpito.
Si è trattata di una previsione realistica della fine.
Quasi che in tardissima età si acquisisca la capacità di sapere quando si morirà.
Questo è stato il primo insegnamento del mio insegnante.


(ho deciso che gli regalerò l'olio che ho comprato, la mia previsione di morte si colloca più in là del prossimo natale, posso aspettare l'olio del prossimo raccolto.)




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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12 gennaio 2020

Il signor Romano (20-004)

Il signor Romano. (20-004)
L'ho conosciuto un paio d'anni fa, mentre faceva la sua passeggiata pomeridiana di mille passi. Si tratta di un anziano di 87 anni. Allora mi era parso un individuo, vecchio sì, ma ancora in grado di comunicare. L'avevo scelto come mio insegnante di vecchiaia.
L'ho poi perso di vista, fino all'altro giorno, quando l'ho re-incontrato. Era affaticato più del solito. Mi ha spiegato di avere un'affezione ai polmoni, a causa di una polmonite trascurata. Incidentalmente mi ha detto che era sotto cura immuno-terapica. 
L'immuno-terapia è la nuova frontiera delle cure contro il cancro (vedi Il corpo anti cancro di Michele Maio, pag. 124 e segg.), che sembra funzionare ottimamente in una parte dei casi, ma di essere ancora inefficace in altri. 
È stata fatta l'ipotesi che la causa dell'inefficacia sia una composizione anomala della flora batterica intestinale. La terapia torna a funzionare se la flora batterica è quella giusta, ricca di bifidobatteri e di lattobacilli. 
In possesso di queste informazioni mi sono precipitato a consigliargli di assumere urgentemente del kefir (vedi 19-108), che modifica in meglio la flora intestinale.  Anzi il giorno dopo gli ho personalmente portato a casa alcune bottigliette di un kefir, in vendita nei negozi biologici. Si è commosso di tanta sollecitudine e mi ha detto: "Lei si comporta come un fratello!"


A mente fredda mi sono chiesto: il sig. Romano ha 87 anni, ha abbondantemente superato l'attesa di vita massima prevista nel mio Paese per i maschi (81 anni), forse la malattia che l'ha colpito è la sua occasione di finir la vita, è giusto che io cerchi di modificare il suo destino?

Non so rispondere.
Mi sembra però che sia meglio morir di vecchiaia che di malattia.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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11 gennaio 2020

Al supermercato (20-003)

Al supermercato. (20-003)
Ero in coda alla cassa di un supermercato. Davanti a me vi era un'anziana, molto anziana. 
Una ragazza ha cercato di passarle avanti. L'anziana non l'ha lasciata fare e con fermezza le ha detto che era arrivata prima lei, mostrando presenza di spirito. Pagato il conto, l'anziana si è un poco attardata nel riporre gli acquisti nella sua borsa, e così la mia compagna l'ha aiutata. Come tutti i molto anziani ha mostrava qualche difficoltà nell'uso delle mani, mentre possedeva una buona lucidità mentale e una presenza psichica sicura. La cassiera che assisteva alla scenetta ha commentato: "E' una persona con un'ottima mente."
Congedandosi da noi la signora ha esclamato: "Ho novant'anni. Faccio ancora la spesa da sola. La mia testa funziona bene. E' tutto il resto che è marcio!"


Condizione della vecchiaia estrema è che la mente vacilla e il corpo va in defaillance
A volte cede per prima la mente e il corpo funziona ancora bene.
Altre la mente resta perfetta a fronte di un corpo in netta caduta.
Difficile scegliere che cosa augurarsi.
Forse è meglio che il decadimento proceda parallelamente sia per il corpo che per la mente. 
E anche per la psiche.


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10 gennaio 2020

Le locandine dei defunti (20-002)

Le locandine dei defunti. (20-002) (10/01/20)
Più avanzo negli anni più mi scopro a leggere con interesse le locandine dei morti, che compaiono affisse lungo le strade. Sempre con l'attenzione rivolta all'età del defunto: per meravigliarmi se è inferiore alla mia (o anche uguale) o per giudicarla normale, se supera gli 85 anni. 
Chissà come reagirò quando avrò raggiunto anch'io gli 80-85 anni.


Si dice talvolta che la nostra epoca rifiuta la morte, non la vuol considerare. 
In sostanza perchè la rimuove. 
Però, osservando l'abitudine di affiggere le locandine dei defunti propria della mia regione (e forse di altre) sembra vero il contrario: siamo ben consapevoli che si muore, le locandine ce lo ricordano.
Semmai ci si meraviglia (si rifiuta) la morte giovane.
Ma quella che arriva in tarda età ci pare assolutamente normale.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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09 gennaio 2020

Certezze assurde (20-001)

Certezze assurde. (20-001)
Qualche tempo fa ho scritto della mia certezza di non venir colpito da malattie gravi (come a esempio lo Alzheimer, vedi 19-143).
Riflettendo su ciò ho scoperto che le mie sicurezze non si limitano a questo.
Per esempio ho la certezza di vivere a lungo.
Sono anche sicuro che mi accorgerò quando starò per morire.
Ancora: sono certo che la vita non finisce con la morte, qualcosa di noi continua a vivere.
Certezze assurde, perchè sono proprio i temi più incerti della vita di un essere umano.


La coscienza di essere privo di dubbi su tali questioni mi è venuta ascoltando l'intervista a una famosa cantautrice del mio Paese. Parlando della sua ispirazione artistica, sosteneva che non poteva dire in che condizioni essa si esprimeva. Si trattava di una ispirazione improvvisa e priva di addentellati con i momenti precedenti. 
Come se l'autrice fosse in possesso di un sistema conoscitivo diverso da quello normale razionale. 
Allo stesso modo si esprimeva a proposito del dopo morte. Pur non essendo religiosa, credeva in una continuazione della vita dopo la morte.


Certezze assurde, dicevo.
Certo che se la morte avverrà in altro modo, per me sarà una grossa sorpresa!


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
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