23 gennaio 2020

Il volto dei vecchi (20-008)

Il volto dei vecchi. (20-008)
Osservo talvolta il volto delle persone molto anziane, per cercare di carpire qualche segreto sugli ultimi anni di vita. 
Ho scoperto recentemente che alcuni vecchi sono proprio brutti. 
Non si tratta solo di pelle avvizzita, di muscoli facciali che hanno perso il tono o di ossa del cranio che appaiono evidenti e mostrano il tipico teschio dei morti. 
Si tratta anche di alterazioni che francamente risultano mostruose. I nasi soprattutto paiono deformarsi, ingigantirsi. Perdere insomma il loro posto nell'equilibrio di un volto.
Ecco, la vecchiaia estrema in alcuni casi sembra togliere l'armonia della faccia.

Non è così per tutti.
Vecchi che da giovani erano belli, hanno un certo fascino anche da vecchi.
La vecchiaia si accanisce di più su coloro che sono stati brutti anche in altre età.
Naturalmente i canoni di bellezza e bruttezza dipendono dalle culture, dalle epoche storiche, da latitudini diverse. Ma l'età giovane ha comunque una freschezza che genera attrazione.
E forse è giusto così. 
La vecchiaia invece non ha più bisogno di attrarre.
Può essere brutta senza alcun correttivo.

(Però: guardando con attenzione i volti della gente comune di mezza età, soprattutto alla fine della giornata, vien da esclamare: quanto siamo brutti tutti!)


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso. Dal 2019 scrivo una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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