31 ottobre 2019

Resoconto degli ultimi due mesi (19-122)

Resoconto degli ultimi due mesi. (19-122)
Una nuova buona scoperta di questi mesi: gli anni in più di vita di questo scorcio di secolo si aggiungono all'età di mezzo e non alla vecchiaia estrema (vedi 19-104).
In questi mesi ho riflettuto molto sulla vecchiaia estrema, che però mi sfugge quasi interamente: vedi 19-103, -105, -112, -115, -116.
Altro tema frequente sono stati i benefici del movimento: vedi 19-108, -117,-118,-119.
Ho continuato anche a osservare nuovi segnali di debolezza o limitazioni o perdite o malattie, dovute all'aumento degli anni: 19-099, -101, -106, -110, -113, -114, -121.
Infine un'osservazione: fra visite mediche, integratori alimentari, ginnastica, camminate, diete, passo un sacco di tempo a tentare di mantenermi in una forma fisica dignitosa; ci riesco, ma l'impegno è molto alto: mi sto chiedendo se ne vale la pena (vedi 19-102).


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

30 ottobre 2019

Forse esagero (19-121)

Forse esagero. (19-121) (30/10/19)
Sono molto attento ai miei cambiamenti fisici.
Temo che di punto in bianco mi capiti fra capo e collo una nuova perdita.
Da quando ho cominciato le camminate veloci, ho osservato che le mie due braccia oscillano in modo differente. La sinistra si muove ampiamente, la destra, di meno. Ho anche notato che quando devo abbottonarmi la camicia, mentre la sinistra si muove in modo automatico, la destra sembra aver bisogno di un supplemento di attenzione. Mi pare quasi che la destra sia leggermente più debole, più intopidita della sinistra (e non sono mancino). Insomma, anche senza movimeno, la destra la sento, la sinistra no.
Di ciò mi preoccupo un poco.
Pavento paralisi progressive, malattie autoimmuni, perdita di abilità.
Capisco che sia eccessivo, a fronte della limitatezza di questi sintomi.
Eppure mi ha preso una lieve inquietudine a proposito del mio braccio dritto.
Del resto alcuni anni fa avevo un dolore persistente alla spalla sinistra, che successivamente è totalmente scomparso.
Insomma anche da vecchi non lasciamoci prendere da eccessive paure.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

29 ottobre 2019

Anti-infiammatori (19-120)

Anti-infiammatori. (19-120)
Poichè nell'ultimo mese mi sono beccato l'herpes zoster, il medico di base ha prescritto, tra l'altro, un anti-infiammatorio, uno dei soliti FANS, che la gente prende tranquillamente quando è affetta da qualunque dolore.
L'ho provato e sono stato peggio che per il fastidio causatomi dall'herpes!
Ho quindi smesso subito (per di più i fans peggiorano la flora intestinale).
Ma la necessità di un anti-infiammatorio persisteva.
Mi sono rivolto allora a un prodotto erboristico, il Ribes Nigrum, assumendone dosi copiose (fino a un centinaio e più di gocce al giorno).
Fastidi zero!
Effetto buono: l'herpes ha continuato a non darmi dolore per tutta la sua durata (ma a dire il vero fin dall'inizio della malattia il dolore è stato minimo, quindi non conosco l'efficacia del ribes in questo caso).


Anche il mio ultimo cane non sta bene e necessita di un anti-infiammatorio: ho spartito con lui il flacone di ribes.




(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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28 ottobre 2019

Anche ginnastica (19-119)

Anche ginnastica. (19-119)
Camminare fa bene.
Ma così si migliorano soltanto i muscoli delle gambe. Gli altri muscoli restano tali e quali, soprattutto quelli delle braccia e del tronco.
Come mi ha suggerito il geriatra (vedi 19-108), da un mese (o poco più) faccio anche un poco di ginnastica ogni mattina. 
Una trentina di piegamenti sulle braccia, a blocchi di dieci (in piedi, stando a circa mezzo metro da una parete); una trentina (sempre a blocchi di dieci) di alzate e sedute da uno sgabello (che sono un surrogato dei piegamenti liberi sulle gambe, esercizio che farei fatica a fare); una decina di alzate da terra, da steso a eretto; e infine una decina dei classici e terribili piegamenti sulle braccia col corpo steso a terra: poichè non mi riesce a farlo sulle punte dei piedi, lo faccio appoggiandomi sulle ginocchia.
Dopo ogni decina di movimenti eseguo anche tre respirazioni "quadre": inspiro aria per cinque secondi, la trattengo per qualche secondo, espiro in cinque secondi, tenendo i polmoni svuotati d'aria per qualche secondo.
Tutto dura 15-20 minuti. 
E' molto semplice e facile, ma è impegnativo e faticoso: sudo abbastanza.
Ebbene i risultati comincio a vederli. Non ho più quelle gambe secche secche tipiche degli anziani. E anche i muscoli delle braccia si sono decisamente ingrossati.
Insomma muoversi fa molto bene a noi vecchi.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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25 ottobre 2019

10.000 passi (19-118)

10.000 passi. (19-118)
Anche se l'idea di fare 10.000 passi al giorno per stare in salute è venuta da una ditta giapponese che produceva contapassi (più o meno cinquant'anni fa), varie agenzie (fra cui la Oms) e vari studi scientifici l'hanno riproposta varie volte, fino a tempi recenti.
Insomma vale un concetto: muoversi fa bene, specialmente se si è anziani.
Alcuni studi paleo-antropologici hanno mostrato che a differenza dei nostri cugini scimpanzè, che sono pigri, il genere homo si è evoluto per fare più movimento (per star bene). Secondo alcune ricerche gli uomini primitivi (paleolitico) camminavano per un lunghezza compresa fra i 9 e i 14 km al giorno. Ebbene con 10.000 passi siamo sui 7-8 km: una misura che si avvicina al minimo dei 9 km degli uomini antichi.
Ho provato anch'io, dopo l'acquisto di un contapassi.
Fa veramente bene sia sul piano fisico che su quello psichico, migliorando l'umore. Devo riconoscere che per me non è stato un grande sforzo. Poichè ho ancora un cane e lo porto fuori 3-4 volte al giorno, i 7-8mila passi sono già fatti. Basta aggiungerne 2000 e si raggiungono facilmente i 10.000. E si superano agevolmente.
Per noi vecchi poi, è fondamentale muoversi così, per non perdere troppa massa muscolare.


In questo diario sulla vecchiaia ho scritto spesso sul cibo, come fattore fondamentale per mantenersi lontano dalle malattie. Fra i libri che ho citato vi è Prevenire e curare la depressione con il cibo di Attilio e Luca Speciani (2006). Orbene in tale testo, ottimo dal punto di vista dell'alimentazione, vi è una seconda parte che riguarda la necessità del movimento per raggiungere la salute: anche per tale aspetto il libro si rivela magnifico.
Lettura necessaria.


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19 ottobre 2019

Non da solo (19-117)

Non da solo. (19-117)
Da alcuni mesi ho l'abitudine di fare una camminata veloce, di mezzora, alla mattina.
L'ha consigliato il geriatra, per aumentare la massa magra e per migliorare lo stato di ossigenazione e di benessere.
Durante le camminate incontro saltuariamente altri camminatori: sono vecchi come me e camminano velocemente proprio come faccio io. 
In realtà non sono molti e prevalentemente della mia età, cioè non ancora entrati nella seconda fascia di vecchiaia. Fa eccezione il sig. Romano mio insegnante di vecchiaia, che ha già 89 anni e che ogni giorno si fa una camminata di circa 1000 passi. Pochi, ma la sua età è effettivamente molto avanzata.

In conclusione vi sono anziani che hanno deciso di fare effettivamente qualcosa per curare il proprio fisico, senza ricorrere a farmaci o integratori, bensì semplicemente facendo del moto. Mi sembra un cambiamento di stile di vita, che caratterizza questi anni.
Ancora minoritario, ma significativo.

Naturalmente quando cammino incontro anche gente che corre. Gente di altre età, giovani o più spesso gente di mezza età.
Bravi.
Io non ce la faccio più.


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18 ottobre 2019

Scrupoli eccessivi (19-116)

Scrupoli eccessivi. (19-116)
Durante i mesi estivi, prima che cominciasse la scuola, avevamo spesso due nipoti a casa nostra: i genitori lavoravano. Col più grande giocavamo anche a carte. Così mi è venuto in mente di insegnargli i solitari, giochi che si possono fare da soli, se non si ha compagnia. 
Ma io non li conosco. 
Poichè però vedevo spesso il mio vecchio vicino di casa giocare a carte, da solo, in terrazza, ho pensato di chiedergli di insegnare a me e a mio nipote uno o più solitari. 
Così è stato, con reciproca soddisfazione.
Qualche giorno dopo il vicino è venuto a bussare alla porta per chiedermi di parlare. Gli ho risposto che ero subito disponibile. Allora si è scusato per come aveva condotto la lezione sui solitari. Sono caduto dalle nuvole, perchè a me pareva che si fosse trattata di un'ottima spiegazione. Ma lui ha replicato: "Avrei dovuto premettere che il gioco è una gran brutta bestia, si può diventarne dipendenti. Poi ho capito che forse il bambino (7 anni) non è in grado di cogliere la complessità del gioco che ho spiegato. Insomma desideravo scusarmi."
L'ho prontamente rassicurato che invece la lezione era andata benissimo, che il mio scopo era soprattutto quello della trasmissione di informazioni da vecchi a giovani, che comunque, escludendo il fattore denaro, non vi era pericolo che si instaurasse una dipendenza.
Una battuta della moglie, mentre uscivo dal colloquio, mi ha fatto capire che erano giorni che il mio vicino andava rimuginando sui suoi errori in quel frangente.


Ricordo ancora mia zia novantenne che quando si parlava di sua madre, morta trent'anni prima, si metteva a piangere come se il fatto fosse successo alcuni giorni prima.
Da molto vecchi ci si fanno idee sulla realtà che non corrispondono a ciò che avviene.
E poi si resta legati ad alcune impressioni che sono soltanto nostre. 
Soprattutto, ci si rode dentro, per errori inesistenti.
Vecchiaia è anche questo: peggioramento della capacità di gestire emozioni e ossessioni.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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17 ottobre 2019

Perchè era molto vecchio (19-115)

Perchè era molto vecchio. (19-115)
Il mio cane più vecchio è morto un mese fa. Ancora oggi dei passanti, che mi vedono circolare con un cane solo, mi chiedono dell'altro. Rispondo che è morto. Di fronte alle manifestazione di dispiacere degli interlocutori, aggiungo: "Era molto vecchio."
Devo ammettere che il mio dolore per la sua scomparsa è attenuato: il cane era agli sgoccioli della sua capacità di vivere.
Anche per un appartenente al genere umano, i superstiti provano meno dolore per la sua dipartita, se era molto vecchio. Subentra una sorta di rassegnazione al fatto che la vita finisce, soprattutto in tarda età.
Mi chiedo se ciò vale anche per colui che muore (in tarda età). Cioè se la rassegnazione per il finire della vita subentra anche nel soggetto che è alla fine.
Sicuramente sì, se considera che le forze sono svanite, l'autonomia è molto precaria, il suo mondo è tramontato.
Chissà se tali considerazioni attenuano il distacco dalla vita.
Chissà se addirittura promuovono il desiderio che tutto finisca.
Però mia nonna, nei suoi ultimi anni diceva:"Sto ciarett al'm'pias ancora!" (la luce che vedo mi piace ancora).
Mia zia ultranovantenne dice:"Se arriva la morte non è un dramma. Però per adesso continuo a vivere così, giorno per giorno, senza cercarla."
Forse l'istinto di sopravvivenza vince fino agli ultimi giorni di vita.
 
Devo sentire l'opinione di altri vecchissimi.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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15 ottobre 2019

Fuoco di S. Antonio (19-114)

Fuoco di S. Antonio. (19-114)
Una decina di giorni fa ho notato sulla parte sinistra del torace alcune macchie rosse, come una foruncolosi. Mi sono preoccupato perchè sono uno dei sintomi dell'Herpes Zoster, una malattia dolorosissima, che dura anche a lungo (un mese e più). Il medico mi ha confermato che si trattava del temuto fuoco di sant'Antonio, prescrivendomi un antivirale, se le macchie si ampliavano, e una pomata per un trattamento locale.
Ma la situazione era anomala: non provavo quasi dolore; solo un pò di prurito e un lieve fastidio. Dopo qualche giorno, con la pomata, i fastidi sono gradatamente diminuiti, anche se le macchie rosse sono aumentate nei giorni successivi.
Insomma oggi mi pare che la malattia sia in fase di guarigione. Senza dolore!!!


Il fuoco è una tipica malattia della vecchiaia, perchè le difese immunitarie degli anziani diminuiscono: ecco una patologia da vecchiaia, segno appunto che la vecchiaia è presente.
Una delle cause che scatenano l'Herpes Z. è un forte stress. Effettivamente quest'estate sia per l'acquisto di un appartamento sia per i tentativi di affittarlo a persone affidabili ho patito molto, me ne sono lamentato e avevo scritto che tale debolezza era dovuta proprio al fatto che avevo superato i settanta.
L'avevo annotato fra i segni caratteristici della terza età: una cresciuta fragilità psicologica.
Per altro mi sento letteralmente graziato per non aver avuto quasi dolore. Insomma ho avuto una malattia seria in forma molto lieve.
Perchè?
Sono riandato col pensiero alle mie pratiche quotidiane degli ultimi tempi: ginnastica quasi quotidiana, camminate e soprattutto l'assunzione giornaliera di kefir da giugno in poi. E kefir significa miglioramento della flora batterica intestinale. E perciò miglioramento del sistema immunitario.
Tutto torna.
O forse tutto è dovuto al caso!
Però l'idea mi piace.
Ed è plausibile!


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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08 ottobre 2019

Nonni e nipoti (19-113)

Nonni e nipoti. (19-113)
Ne ho scritto molto nei primi anni della mia avventura di nonno. Ora mi è venuto in mente un altro parallelo.
Il mio nipote maggiore, quando guarda la tv, sembra estraniarsi da tutto il mondo circostante. Se gli parli non ti risponde. Se vuoi che ti presti attenzione devi letteralmente interporti fra lui e lo schermo. Giudico tutto ciò come un totale assorbimento del bambino da parte di una attività che lo interessa molto. Non mi pare così grave, anche se i genitori sono preoccupati.
Qui voglio sottolineare il fatto che sembra che il bambino non ascolti: è come sordo.
Capita anche a me.
Se guardo la tv, e la mia compagna mi parla, non capisco che cosa mi sta dicendo e devo chiederle di ripetere. La mia compagna dice allora che sto diventando sempre più sordo.
Secondo me non è così.
È che coll'avanzare della vecchiaia sono diminuite le mie capacità mentali e perciò non riesco a fare due cose contemporaneamente: ascoltare la tv e ascoltare la mia compagna. Ma se tolgo l'attenzione dallo schermo e mi rivolgo a lei capisco bene ciò che dice, anche se il sottofondo audio del televisore mi disturba.
Quando sono andato a provare un apparecchio acustico ho chiesto al tecnico come stava la faccenda, se cioè si dovesse scorporare dalla sordità tutto ciò che ha a che fare con l'attenzione. Mi ha risposto che sordità sono entrambe le cose e che un suono più distinto facilita l'attenzione.
Non mi ha convinto.
Del resto lui deve vendere apparecchi acustici.


Resta il fatto che la mia sordità è aumentata, in questi ultimi tre anni!
Ma il mio peggioramento comprende anche una diminuzione di capacità attentive: il che aggrava la faccenda.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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07 ottobre 2019

Il vecchio dirimpettaio (19-112)

Il vecchio dirimpettaio. (19-112)

Davanti a casa abita un anziano, da solo.
In realtà lo vedo raramente e la casa sembra disabitata. Saltuariamente però di mattina le imposte sono alzate: significa che qualche giorno al mese l'anziano dorme là.
L'anziano è molto vecchio. Sembra ultra-ottantenne, forse addirittura novantenne.
L'ho valutato osservando come sale in auto: con difficoltà, ma ci riesce.
Se mi alzo presto, al mattino, e scopro che le imposte sono aperte, vedo qualcuno che fa ginnastica, o meglio, pedala su una cyclette.
Apprezzabili l'autonomia e la determinazione con cui quel vecchio si sforza di muovere il corpo.
Alcuni giorni fa, aprendo le imposte, prima delle sette, ho visto un'ambulanza davanti a casa e degli infermieri che salivano nel condominio di fronte, proprio al piano dell'anziano. Non ne ho capito la ragione, nè la gravità, perchè le sirene non erano accese quando è ripartita. 
Mi sono figurato un'improvvisa crisi di forze che non gli ha permesso di mettersi in piedi, o una difficoltà respiratoria. Insomma una cosa modesta, ma aggravata dalla sua condizione di vita solitaria.
Negli ultimi anni di vita c'è la cruna dell'ago attraverso la quale tutti dobbiamo passare. Non ce la facciamo più a badare a noi stessi, perfino nelle cose più banali come alzarsi dal letto, lavarsi e mettersi in piedi, per fare il minimo necessario. 
Soprattutto se viviamo da soli.
La vita di coppia aiuta un poco in queste necessità, ma inevitabilmente aiuta uno soltanto dei due coniugi.
L'altro resterà da solo.


(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi del bimestre appena concluso.
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