Stare
sul pezzo. (18-044)
Nell'ultima
età, invecchia anche la psiche. L'ho scoperto a settant'anni.
Si
perdono volontà, coraggio, determinazione. Aumenta il timore di non
farcela.
Ne
ho scritto qualche tempo fa (vedi 18-022, -023, -026, -042).
Vi
ritorno in questa pagina, perchè un risvolto positivo c'è.
Quando
si è giovani, si cerca di evitare le prove difficili,
soprattutto per la sofferenza acuta che si portano dietro. E ci si dà
alla fuga.
Quando
si è vecchi, invece, si tenta di evitarle per il timore di non
reggere. Ma se poi si è costretti ad affrontare situazioni ardue (e lo
si fa) cambia qualcosa: si è in grado di sopportare la sofferenza
che queste comportano.
Da
vecchi si diventa più resistenti alla sofferenza.
Un
po' perchè ci si è fatta l'abitudine. Un po' perchè ci si spaventa
meno della sofferenza in sè. E infine perchè la scorza è diventata
più dura e le sofferenze fanno soffrire di meno.
Insomma
anche se si soffre, da vecchi, si può continuare a stare sul
pezzo.
Non
ci si dà alla fuga.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni
private:
holgar.pd@gmail.com
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