25 marzo 2018

Le pene dei vecchi* (18-040)

Le pene dei vecchi.* (18-040)
Sono tante.
Una sopra tutte: pena perchè la società peggiora.
Fa parte dell'immaginario comune, l'anziano che dice: “Ai miei tempi le cose andavano meglio!” Tanto da essere giudicata una lamentela stereotipata, che fa parte della vecchiaia e non corrisponde alla realtà di fatto.
Non mi piace identificarmi con questa immagine di anziano scontento del tempo presente, che loda il tempo andato.
Eppure capita anche a me di esprimere la stessa lamentela.
Provo tristezza nel vedere che nel tempo attuale prevalgono idee scadenti.
Provo pena soprattutto perchè prevalgono persone scadenti.
Non ha la meglio il merito, ma la chiacchiera; i pensieri futili invece di quelli profondi; le idee vacue invece di quelle originali.


Poiché è successo in ogni epoca, deve esserci una ragione di fondo: non è possibile che ogni tempo nuovo peggiori la situazione pre-esistente.
Azzardo un'ipotesi: diventando vecchi si diventa più esigenti e le soluzioni più arruffate saltano subito agli occhi. Succedono le stesse cose anche nella giovinezza e nell'età di mezzo. Ma non ci si rende ben conto del negativo che portano con sé.
È soltanto da vecchi che si diventa più acuti, più lucidi, più esperti.
E parte inesorabile il giudizio lapidario e negativo.
Succedeva lo stesso cinquant'anni fa.
Semplicemente non ce ne rendevamo conto.


(L'indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private:           holgar.pd@gmail.com             )

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