Le
pene dei vecchi.* (18-040)
Sono
tante.
Una
sopra tutte: pena perchè la società peggiora.
Fa
parte dell'immaginario comune, l'anziano che dice: “Ai miei tempi
le cose andavano meglio!” Tanto da essere giudicata una lamentela
stereotipata, che fa parte della vecchiaia e non corrisponde alla
realtà di fatto.
Non
mi piace identificarmi con questa immagine di anziano scontento del
tempo presente, che loda il tempo andato.
Eppure
capita anche a me di esprimere la stessa lamentela.
Provo
tristezza nel vedere che nel tempo attuale prevalgono idee scadenti.
Provo
pena soprattutto perchè prevalgono persone scadenti.
Non ha la meglio il merito, ma la chiacchiera; i pensieri futili
invece di quelli profondi; le idee vacue invece di quelle originali.
Poiché
è successo in ogni epoca, deve esserci una ragione di fondo: non è
possibile che ogni tempo nuovo peggiori la situazione pre-esistente.
Azzardo
un'ipotesi: diventando vecchi si diventa più esigenti e le soluzioni
più arruffate saltano subito agli occhi. Succedono le stesse cose
anche nella giovinezza e nell'età di mezzo. Ma non ci si rende ben
conto del negativo che portano con sé.
È
soltanto da vecchi che si diventa più acuti, più lucidi, più
esperti.
E
parte inesorabile il giudizio lapidario e negativo.
Succedeva
lo stesso cinquant'anni fa.
Semplicemente
non ce ne rendevamo conto.
(L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41. Da
settembre-ottobre 2016, nell'ultimo giorno di un bimestre compare una
sintesi del bimestre appena concluso)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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