29 aprile 2015

Tenacia (15-064)

Tenacia. (15-064)
La vecchiaia porta con sé delle qualità, non solo delle perdite.
Una di queste è sicuramente la costanza, la continuità nel perseguire un obiettivo.
Un poco quello che succede nella maratona. Corsa faticosa che necessita di doti fisiche, ma soprattutto caratteriali. Spesso i grandi campioni non sono dei giovanissimi, bensì degli atleti maturi (non vecchi, ovviamente). Atleti con esperienza, oltre che con doti di resistenza, possono portare a termine il grande sforzo della maratona.
Da vecchi si possono realizzare progetti di lunga durata, che un giovane scarterebbe alle prime difficoltà.
Per esempio scrivere un diario. Oppure scrivere la propria biografia.
Anche essere fedeli a lungo a una dieta che si ritiene corretta.
Noi vecchi possiamo essere tenaci.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

28 aprile 2015

Glicemia (15-063)

Glicemia. (15-063)
Mia madre era diabetica (tipo due, diabete senile). E così negli ultimi anni della sua vita doveva controllare ogni giorno la glicemia (tasso di glucosio nel sangue). Lo facevo io con una delle macchinette che si trovano in commercio.
Negli ultimi anni ho fatto di tanto in tanto delle analisi di controllo del mio sangue. Controllo anche della glicemia. Ho così scoperto che la mia era piuttosto alta. Al di sotto del limite massimo della normalità, ma alta. Un mese fa ho ripetuto le analisi. Prima del prelievo del sangue ho deciso di tenere sotto controllo gli zuccheri. Già di cereali non ne mangio quasi più, per via dell'acitìdità di stomaco (che, senza cereali tipo pane pasta pizza, non mi fa più soffrire), così ho deciso anche di non mangiare dolci per una settimana prima del prelievo.
Il mio progetto era: non mangio nè cereali, né dolci e così la mia glicemia si abbassa.
E invece, amara sorpresa, la glicemia non solo non si è abbassata, ma è cresciuta, ha superato abbondantemente la soglia di normalità. Non è ancora un valore che indica diabete, ma poco ci manca. Ho fatto subito un altro tipo di analisi (emoglobina glicata) che mi indica il valore medio giornaliero della glicemia degli ultimi due mesi. Anche questo era superiore ai limiti di norma. Fase pre-diabetica.
Sconforto.
Con tutti i miei esperimenti di alimentazione sana, non riesco a tenere sotto controllo la glicemia, fattore che dipende dalla dieta.
Varie sono le spiegazioni. Ma qui non mi interesso di questo.
Ho fatto una riflessione.
Con tutti i miei controlli, in realtà voglio controllare la vecchiaia.
E la morte.
Che non si possono controllare.

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26 aprile 2015

Potenza (15-062)

Potenza. (15-062)
In fisica si chiama potenza l'energia erogata in un secondo. Se si eroga la stessa energia, ma in un tempo superiore, ad esempio due secondi, la potenza si dimezza.
Da giovane salivo le scale di casa in pochi secondi (abitavo al terzo piano): trasportavo i settanta chili del mio peso dieci metri più in alto a grande velocità.
Ora ne impiego di più. Sono sempre capace di salire le scale, ma erogo minore potenza.
Ci si accorge di ciò quando si trasportano dei pesi. La capacità di trasportali non scompare con l'età, ma la velocità di trasporto deve scendere. Ci si deve mettere più tempo, perchè la potenza che può erogare un vecchio è minore.
La stessa cosa nelle camminate in montagna. Quando ero più giovane riuscivo a salire con lo zaino in spalla anche 350-400 metri all'ora. Oggi è molto se riesco a farne 200. E con zaino leggero.
Da vecchi non si cessa di poter fare le cose che si facevano da giovani.
Semplicemente ci si impiega più tempo. Si va più piano.
Perchè si eroga meno potenza.
A qualcuno può sembrare una triste cosa, questa diminuzione.
A me pare un buon adattamento.
E mi accontento.

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25 aprile 2015

La prudenza del mio amico (15-061)

La prudenza del mio amico. (15-061)
Sto preparando (solo con la fantasia) la prossima escursione in montagna. Ne faccio una all'anno, col mio caro amico.
Quest'anno desideriamo entrambi tornare sulle Alpi Apuane, sulle quali abbiamo camminato più volte negli ultimi anni. Quei monti, pur essendo abbastanza bassi (non superano i duemila metri), sono accidentati. Bisogna essere prudenti. Negli anni scorsi, più volte abbiamo desistito da percorsi che ci parevano impegnativi (non tanto in sé quanto per le condizioni esterne).
Quest'anno l'entusiamo per il ritorno mi ha fatto sognare a occhi aperti e mi sono figurato di rifare ciò che ci aveva fatto desistere, magari da un altro versante o in altre condizioni.
Il mio amico mi ha scritto dicendomi di essere prudente, di fare percorsi leggeri. 
Siamo vecchi entrambi.
Ha ragione.
Io nella mia fantasia farei tutto, dimenticandomi che ho quasi settant'anni.
Siamo così noi vecchi. La fantasia rimane giovane. Mentre il corpo invecchia.
Il desiderio di avventura resta quello dei quarant'anni.
L'immaginazione non tiene conto della realtà.
Hai ragione, amico mio: saremo prudenti.

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22 aprile 2015

Il vecchio che svariona (15-060)

Il vecchio che svariona. (15-060)
Svarionare è un termine che deriva da svarione, errore grossolano. Lo si usa nella mia cerchia di amici e parenti e forse solo nella mia città. Indica fare cose bizzarre, fuori dal normale. Applicato agli anziani indica una disfunzione cognitiva lieve.
Sono segni che il cervello non funziona più a dovere. Per esempio si cammina sulla strada invece che sul marciapiede. O si lascia il passeggino col nipotino per ritornare in casa a prendere qualcosa. Si è più imprudenti. Ci si dimentica troppo.
Le altre età danno per scontato che i vecchi, prima o poi, cominciano a mal-funzionare, a livello di cervello.
Un aspetto che caratterizza la situazione è che il soggetto vecchio non se ne accorge.
Per di più, chi se ne accorge (i parenti, generalmente), non lo dice al vecchio. Se lo comunica, riceve risposte di incredulità. Con l'andar del tempo la comunicazione si interrompe, il vecchio è dato per perduto.
E noi vecchi?
Penso che vorremmo essere informati. Soltanto che dobbiamo vigilare sulla nostra tendenza a a trovar scuse, a negare, .
Neghiamo perchè ci vergogniamo.
Neghiamo perchè non lo accettiamo.
Neghiamo perchè ci spaventa terribilmente la perdita delle facoltà mentali.
Ci spaventa invecchiare.

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21 aprile 2015

Il pianto di Pietro (15-059)

Il pianto di Pietro. (15-059)
Sono nonno di un nipotino di cinque mesi, Pietro.
Ieri sono andato a trovarlo. I genitori ne hanno approfittato per uscire e far la spesa. 
Lasciando Pietro con me.
Tutto bene la prima mezz'ora. Poi il bimbo ha cominciato a piangere. 
Non sono riuscito a calmarlo. Continuavo a tenerlo in braccio. Passeggiavo. Lo dondolavo. Gli accarezzavo la pancia, pensando che avesse problemi di digestione. Ho provato a dargli il biberon di latte.
Niente, niente, niente.
Pietro ha continuato a piangere. Dopo mezz'ora ho telefonato ai genitori, chiedendo loro di tornare. Sono tornati. L'ho dato alla madre. Ma piangeva ugualmente. Finchè si è pensato che avesse un'irritazione alle gengive, a causa di denti che forse stanno per spuntare.
Un po' di crema. Il miracolo. Pietro si è calmato.
Sono tornato a casa stremato. Lo stress è stato alto.
Oggi devo tornare da lui e tenerlo per circa quattro ore.
Mi tremano le gambe, al pensiero.

Difficile far capire a genitori giovani che da vecchi la gestione dello stress è più problematica (oltre a tutto ne ho le prove fisiologiche, la glicemia sale, l'acidità del sangue aumenta: le ho misurate!).
Ricordo che un vecchio zio a una mia richiesta (forse pretesa), mi rispose: “Non dimenticare che io ho settant'anni.”
Le risorse del corpo sono inferiori.
Ciò che semplicemente affatica un giovane padre, strema un vecchio nonno.
Coi nipoti sì, ma non possiamo fare da baby-sitter, noi nonni.

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20 aprile 2015

Tempi brevi (15-058)

Tempi brevi. (15-058)
Scrivevo ieri del decadimento del mio vecchio cane. Di come in un cane i tempi di perdita di abilità siano brevi, data la più corta esistenza.
Mi consolavo pensando che i miei tempi sono più lunghi.
Questo è vero se sono rapportati a quelli della specie canina.
Non è più vero se li rapporto ai tempi delle altre età della vita umana.
Non voglio qui confrontarli coi tempi infiniti dell'adolescenza. Mi basta il confronto con l'età matura: quelli della vecchiaia sono più veloci.
La perdita di qualche abilità non è lentissima, come mi auguravo.
È più rapida di quanto mi attendessi.
Ho perso sensibilità auditiva piuttosto velocemente. Anche la vista ha avuto una diminuzione netta. In tempi brevi. E chissà cosa altro ancora.
È come se ogni anno che passa in realtà fossero due, per un vecchio.

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19 aprile 2015

Animali (15-057)

Animali.(15-057)
Ho un cane vecchio. 
Osservo in lui i segni di decadimento. Le sue capacità si deteriorano in fretta, data la minore sopravvivenza dei cani.
Fa sempre più fatica a salire sul divano. Devo aiutarlo io.
Anche salire in automobile è diventato un problema. Non fa più nemmeno il tentativo. Attende che lo sollevi io.
Le sue abilità diminuiscono a vista d'occhio.
Anche quando incontra cani palesemente più grandi di lui, non prova più a ingaggiare una gara di supremazia (come faceva in ogni caso da giovane). Si defila e basta.
Ho cercato di capire nel profondo come reagisce alla vecchiaia un animale.
L'unica parola che descrive il suo agire è adattamento.
Il cane si adatta a tutte le nuove situazioni che gli derivano dall'essere vecchio.
Se c'è da correre, corre per un tratto più breve.
Se c'è da trotterellare, si limita a camminare.
Se deve salire, si fa aiutare.

Questo, sto imparando da lui.
Alla vecchiaia ci si adatta.
Punto e basta.

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18 aprile 2015

Indumenti (15-056)

Indumenti. (15-056)
Più mi inoltro nella vecchiaia, meno mi interessa come vestirmi.
Sto scivolando lentamente nel difetto di alcuni anziani, che si vestono in maniera trascurata. Non badano a un minimo di decoro. Indossano capi vecchi di trent'anni. Non si curano dell'armonia dei colori dei loro vestiti. Peggio: non li lavano; non li stirano.
Non sto scrivendo di demenza senile. Bensì di un atteggiamento psicologico di noncuranza.
Non interessa più il l'aspetto esteriore, nel migliore dei casi.
Non ci si occupa più degli indumenti per pigrizia, nel peggiore.
A me basta essere decoroso.
Non annetto alcuna importanza ai vestiti che indosso.
Non mi interessa essere elegante (non devo conquistare nessuno!).
Sbaglio.
I vecchi danno anche testimonianza. Alle altre età.
La trascuratezza non è un bel messaggio che si manda.
Un vecchio vestito bene allarga il cuore.

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17 aprile 2015

Adolescenti e anziani (15-055)

Adolescenti e anziani. (15-055)
Età deboli.
I primi non hanno ancora la pienezza di tutte le facoltà. Mancano di equilibrio emotivo. Spesso non stanno stare nella società. Mancano di conoscenze. Di esperienze. Di sicurezze. Se scaraventati in situazioni gravi (a esempio una guerra), maturano in fretta. Ma perdono un pezzo di vita. La fase della crescita, appunto. 
Comunque hanno dalla loro la potenza della vita che si manifesta e impetuosamente preme per portare a termine il suo progetto.
Gli anziani hanno conoscenze, esperienze, equilibrio emotivo (si spera). Però cominciano a perdere facoltà. Potrebbero stare in qualunque situazione, ma la vita si sta ritraendo.
Il progetto vitale sta giungendo al suo termine. Non vale la pena impegnarsi troppo (parlo dal punto di vista della vita).
Gli adolescenti non sono ancora autonomi e completi.
I vecchi non lo sono più.

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12 aprile 2015

Tot capita, tot mentes (15-054)

Tot capita, tot mentes. (15-054) (12/04/15)
E' latino. Significa: tante sono le teste, tanti sono i modi di pensare. Ovviamente diversi.
Mi è venuto in mente vedendo alcuni anziani che acquistano auto di un certo prestigio.
Potrebbe essere invidia la mia, visto che la vetturetta che possiedo ora non è niente più che una vecchia utilitaria. Altre non potevo permettermele.
Devo dire che anche potendo, difficilmente avrei acquistato un'auto di pregio. Mi sarebbe parsa una stonatura. Come se per un vecchio bastasse una vettura che svolgesse la sua funzione di strumento. Nulla di più. Niente status symbol, niente macchine veloci, né tanto meno auto di lusso.
Un vecchio dovrebbe lasciare una piccola impronta ecologica dietro di sé. Dovrebbe camminare in punta di piedi. Altro che accelerazioni vertiginose, con inutile dispendio di energia. Altro che acquisti costosi (di vetture) con evidente scialo di denaro.
Per sé, il vecchio dovrebbe consumare il meno possibile.
Però, tot capita tot mentes.
Altri la pensano in modo differente. Anziani, dico.
E si comprano auto costose.
Desiderano ancora apparire.
Non hanno ancora esaurito la fase giovanile.

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10 aprile 2015

Fatiche (15-053)

Fatiche. (15-053)
Ieri è stata una giornata di grande impegno. Ho lavorato di mattina dalle 8 alle 13e30. Alle 14 un importante incontro per una trattativa di vendita di un'attività, saltando ovviamente il pranzo. Alle 15 e 30 di nuovo lavoro. Sono tornato a casa stanco morto. Non si è trattato di fatiche fisiche. Ma sul piano psichico e nervoso la giornata è stata pesante. Fortuna che giorni così capitano raramente.
Quando ero giovane, di giornate così ce n'erano varie. Non ogni settimana, ma quasi.
La stanchezza si faceva sentire anche allora.
A sera dormivo saporitamente.
Anche stanotte ho dormito bene. È stamattina che ho provato la differenza. Ero come intontito. La notte non mi ha permesso il recupero. Mi ci è voluto un altro giorno per recuperare.
Da vecchi, gli stress si possono affrontare come da giovani.
Bisogna fare i conti con i tempi di recupero.
Sono inesorabilmente più lunghi.

Ho scritto delle ovvietà.
Ma proprio perchè ovvietà, meglio dirsele.
Così ce ne convinciamo e ci entrano in testa.
E' questa la realtà.

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07 aprile 2015

Ribaltamenti* (15-052)

Ribaltamenti (ancora sulla pagina di ieri).* (15-052)
Mi guardo bene dal sottovalutare le difficoltà dell'adolescenza. Quando vedo giovani e giovanissimi provo un moto di simpatia per loro. Mi si stringe il cuore al pensiero delle loro pene e della mancanza di aiuti da parte dell'età adulta.
Nonostante ciò affermo che è la vecchiaia a detenere la palma di età più difficile.

È l'ultima della vita. Dopo di lei c'è il vuoto.
L'affrontiamo con energie che ci lasciano, con facoltà psichiche e mentali impoverite.
L'affrontiamo in solitudine: chi ci comprende? chi ha già percorso la nostra strada? 
E' difficile.

È l'età più impegnativa. L'età delle sfide più grandi. Quella delle prove finali.
Da vecchi sosteniamo l'esame finale della vita.
Ma è giusto che sia così. Abbiamo accumulato anni, esperienze, conoscenze.
È giunto il momento di dar prova di ciò che abbiamo imparato.
È proprio un'età difficile.
Per fortuna giunge dopo una lunga vita.


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06 aprile 2015

L'età difficile* (15-051)

L'età difficile.* (15-051)
Quando ero un ragazzo gli adulti della mia famiglia talora mi dicevano:”Sei nell'età critica!”
Non mi piaceva questa affermazione. Avrei voluto un aiuto, che loro non erano in grado di darmi.
L'età era difficile: ricerca di autonomia, ormoni, che fare della vita. Eppure, se ben ricordo, ero pieno di vita. La vita sembrava offrirmi tutto ciò di cui avevo bisogno, pur nella situazione oggettivamente difficile. Mi affacciavo all'età della consapevolezza: problemi su problemi, senza strumenti (tutto era tremendamente nuovo per me, senza punti di riferimento, senza solidità psichica, senza esperienza).
Eppure avevo uno slancio vitale che mi faceva superare ogni situazione.
La vita giocava a mio favore.

Oggi sono vecchio. Sono nell'età del declino. Le altre età mi considerano di serie B. La vecchiaia non è interessante.
La vecchiaia è considerata un parcheggio in attesa della morte.
Non ha una sua dignità, quest'età. Quasi neppure un suo significato.
In più i vecchi tacciono.
Non sono in grado di spiegare agli altri le caratteristiche della loro età. 
Le difficoltà nuove, le sfide nuove, la complessità di questa ultima fase di vita.
E così i vecchi sono soli.
La vecchiaia è un'età di confine. Un'età sconosciuta.
Noi vecchi ci troviamo davanti a scenari inconsueti, a difficoltà crescenti.
Soprattutto con un'energia che va scemando.
Contrariamente all'adolescenza lo slancio vitale manca.
Allora la competizione avviene su piani più sottili.
Importa la solidità psichica, la certezza interiore.
La vecchiaia è l'avventura più complessa della vita.

È la vecchiaia la vera età difficile.

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04 aprile 2015

Colpe (15-050)

Colpe. (15-050)
Una conoscente ha una madre pochissimo autonoma e molto anziana. 
La accudisce sei mesi all'anno, lasciando casa e recandosi al domicilio della madre, in un'altra regione.
Per questo è stanca e per di più è anziana anche lei.
Mi ha detto: “Mia madre è fiaccata nel corpo, ma lucida nella mente e nella volontà.
Non ha nessuna intenzione di morire.”
L'atteggiamento di questa conoscente è di sostanziale colpevolizzazione dell'anziana, perchè non vuol morire.
Capita che se un anziano grava molto sulla propria famiglia e non dà segni di volersene andare, i più giovani valutino come una colpa il ritardo della morte.
Come se l'anziano si abbarbicasse all'esistenza, rifiutando di passare a miglior vita.
Avanti negli anni abbiamo la colpa di non morire.
Da vecchi, continuare a vivere diventa una colpa.

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03 aprile 2015

Colpi (15-049)

Colpi. (15-049)
La mia padrona di casa, 84 anni portati benissimo. Lucida, al punto che tiene lei la contabilità del condominio (fa i conti a mano!).
Quest'inverno ha preso prima l'influenza con bronchite e poi una polmonite.
Anche mia moglie si è ammalata d'influenza, a lungo e con strascico.
Malattie di stagione, si può dire, ma nel caso della mia padrona di casa lo strascico è stato molto pesante. I vecchi prendono queste botte. Faticano a risollevarsi. Spesso la botta lascia anche un trauma psicologico. La fatica per risollevarsi raddoppia.
La botta lascia una depressione.
La mia vicina di casa, 87 anni, ancora autonoma. O meglio fino a un mese fa.
Poi un'infiammazione alle ginocchia le ha impedito di camminare agevolmente deve usare le stampelle. Non riesce a muoversi neppure in casa. Figurarsi a scendere le scale.
Anche lei è demoralizzata.
A età cosi avanzate, semplici malattie di stagione, oppure qualche problema agli arti, si trasformano in serie limitazioni.
Per i molto vecchi, tutto diventa pericoloso.
Sono segnali.
Che si è verso la fine.


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