04 aprile 2015

Colpe (15-050)

Colpe. (15-050)
Una conoscente ha una madre pochissimo autonoma e molto anziana. 
La accudisce sei mesi all'anno, lasciando casa e recandosi al domicilio della madre, in un'altra regione.
Per questo è stanca e per di più è anziana anche lei.
Mi ha detto: “Mia madre è fiaccata nel corpo, ma lucida nella mente e nella volontà.
Non ha nessuna intenzione di morire.”
L'atteggiamento di questa conoscente è di sostanziale colpevolizzazione dell'anziana, perchè non vuol morire.
Capita che se un anziano grava molto sulla propria famiglia e non dà segni di volersene andare, i più giovani valutino come una colpa il ritardo della morte.
Come se l'anziano si abbarbicasse all'esistenza, rifiutando di passare a miglior vita.
Avanti negli anni abbiamo la colpa di non morire.
Da vecchi, continuare a vivere diventa una colpa.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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