25 aprile 2015

La prudenza del mio amico (15-061)

La prudenza del mio amico. (15-061)
Sto preparando (solo con la fantasia) la prossima escursione in montagna. Ne faccio una all'anno, col mio caro amico.
Quest'anno desideriamo entrambi tornare sulle Alpi Apuane, sulle quali abbiamo camminato più volte negli ultimi anni. Quei monti, pur essendo abbastanza bassi (non superano i duemila metri), sono accidentati. Bisogna essere prudenti. Negli anni scorsi, più volte abbiamo desistito da percorsi che ci parevano impegnativi (non tanto in sé quanto per le condizioni esterne).
Quest'anno l'entusiamo per il ritorno mi ha fatto sognare a occhi aperti e mi sono figurato di rifare ciò che ci aveva fatto desistere, magari da un altro versante o in altre condizioni.
Il mio amico mi ha scritto dicendomi di essere prudente, di fare percorsi leggeri. 
Siamo vecchi entrambi.
Ha ragione.
Io nella mia fantasia farei tutto, dimenticandomi che ho quasi settant'anni.
Siamo così noi vecchi. La fantasia rimane giovane. Mentre il corpo invecchia.
Il desiderio di avventura resta quello dei quarant'anni.
L'immaginazione non tiene conto della realtà.
Hai ragione, amico mio: saremo prudenti.

(L’indice per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )

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