Come
mi vedono gli altri? (16-034)
"Mi
sembri stanco, apatico, per conto tuo. Spesso ti addormenti (sempre
davanti alla tv, però!)".
Queste
le parole di chi vive con me.
Un'altra
parente stretta, di tanto in tanto mi trova affaticato e mi chiede se
sto bene.
Al
lavoro, una segretaria mi dice: "E allora come andiamo?"
Fraintendo
e penso che si riferisca a un diverbio avuto un'ora prima.
Invece
no, specifica che non si riferisce al lavoro, ma alla vita intera.
È
la tipica frase che si rivolge ai vecchi.
Sottointendendo:
riesci ancora a vivere alla tua età?
Messe
una di seguito all'altra, queste osservazioni su di me, danno un
segnale.
Il
mio aspetto fisico si sta deteriorando.
Ciò
contrasta con la mia percezione interiore di piena salute, di buona
efficienza, di capacità intellettuali intatte.
Chi
ha ragione?
Sia
gli altri che io stesso.
L'aspetto
esterno conta.
Io
non mi vedo. Non mi so vedere per quello che sono.
Non colgo le
differenze fra un anno e un altro.
Il
mio aspetto esterno dice che sto invecchiando. Lo dice nettamente. Me
lo dicono gli altri.
Ma
conta anche la mia sensazione interiore di benessere. Quest'anno per
di più mi sono ammalato meno del solito e in un caso soltanto in
modo pesante.
Per
di più una serie di malesseri che avevo l'anno scorso si sono
attenuati o scomparsi.
Perfino
le macchie scure sulla pelle, indice sicuro di vecchiaia, si sono
attenuate!
Che
stia invecchiando non c'è dubbio.
Che
lo stia facendo col minimo di danni, anche questo è certo.
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )