Compleanni.
(16-025)
Quando
ho raggiunto la vecchiaia, ho smesso di festeggiare il mio compleanno.
Mi
sembrava che una festa fatta per più di 60 anni avesse perso ogni
attrattiva.
Era
diventata una noiosa ripetizione, senza senso.
Qualche
perplessità da parte dei parenti più stretti, c'era stata.
Così,
allora, decisi di festeggiare il compleanno ... ogni cinque anni.
Festeggiare
cioè il comple-lustro.
Mi
pareva un buon compromesso fra il mio scarso desiderio di far festa e
la necessità di un rito sociale.
Quest'anno
scade il quinquennio che mi ero dato di pausa.
Dovrei
dunque festeggiare.
Non
ne ho nessuna voglia.
Non
è questione di uno, cinque o dieci anni.
È
che proprio non mi va di far una festa perchè ho completato un
determinato tempo.
Non
mi va di far festa e basta (neppure capodanno, natale e altro).
E
non perchè la vita abbia perso la sua attrattiva, in quanto sono
vicino alla morte.
No,
semplicemente perchè le cose ripetute per anni e anni diventano
noiose, per nulla interessanti.
Perchè
farle dunque?
Per
obbligo?
Se
c'è una cosa della quale noi vecchi ci possiamo sbarazzare è
proprio il senso di obbligo a compiere riti sociali che fan tutti!
L'indice
per argomenti del 2013 si trova a pagina 442; quello del 2012 a
pagina 107. La sintesi del 2012 si trova alla pagina 14-41.)
(per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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