22 novembre 2021

Fiducia nella scienza? (21-134)

Fiducia nella scienza? (21-134) Nella situazione pandemica attuale la politica ha scelto il vaccino di massa, supportata dal Comitato Tecnico Scientifico. Nei numerosissimi interventi che sono comparsi sulla stampa a favore della vaccinazione (di massa, occorre ribadirlo), emerge sempre un concetto: bisogna avere fiducia nella scienza, fiducia negli scienziati che dicono a ciascuno di noi che cosa fare per la propria incolumità. Lo sanno loro che cosa va bene a noi: affidiamoci a chi ne sa di più. Discorso ragionevole. Ma pericoloso. Nella società attuale si dà per scontato che la scienza sia al di sopra delle parti, che si occupi soltanto del bene degli individui, che proceda soltanto in modo rigoroso e verificabile. È un pensiero ingenuo. Al contrario, la scienza è figlia del suo tempo. Ed è praticata da esseri umani, che possono sbagliare o addirittura imbrogliare. Soprattutto nella società moderna occidentale, nella quale sempre più spesso scienza è legata a guadagno (economico o di carriera, poco importa). E allora? Nella conduzione di una società di individui, gli scienziati vanno sicuramente ascoltati, ma le decisioni non spettano a loro, bensì a chi ha una preparazione in campo sociale e filosofico. L'attuale fiducia nella scienza è acritica. Soprattutto non conosce i suoi limiti, le sue incertezze, i suoi errori, le sue ambiguità quando non le sue truffe, perfino. Insomma scienza non può essere una fede religiosa. Un paio di esempi, in altri campi, di altri tempi (ah, i vantaggi di una vita lunga!). Ci fu un momento in cui fior di ingegneri cercarono di convincere la popolazione che l'energia nucleare era cosa buona, innocua e vantaggiosa: si è visto come sia finita (Chernobyl e Fukushima). Ancora oggi il ministro della transizione (ancora uno scienziato) la rispolvera come energia pulita (!) e contro il riscaldamento climatico. Dovremmo fidarci di questa scienza? Certo che no. Una quarantina d'anni fa si inventarono gli organismi geneticamente modificati. L'idea brillante fu quella di metterli in tavola, nei nostri piatti. In quel caso vi fu una reazione negativa nella popolazione (che continua ancor oggi). Ebbene anche allora fior di scienziati si stracciarono le vesti per condannare le posizioni oscurantiste della popolazione, e gridarono contro i ragionamenti anti-scientifici di chi sollevava dubbi al riguardo. Oggi dunque niente di nuovo a riguardo dei vaccini. Con l'aggravante che la fiducia nella scienza è stata sposata dai governanti. Occorre pensiero critico, altrochè fiducia fideistica nella scienza. (Un terzo esempio più grave, perchè ormai introiettato da molta gente: per risolvere i problemi del paese occorrono super tecnici, scienziati prestati alla politica, economisti, come il presidente del consiglio. Come se fosse persona al di sopra delle parti e che non avesse avuto una formazione ultra-liberista e che dunque userà questo suo sapere economico per risolvere i problemi del paese. Il guaio sarà che non userà la razionalità, bensì l'ideologia capitalistica, o nel migliore dei casi, tecniche derivanti dalla sua formzione economica tutt'altro che super partes, bensì di una sola parte: quella di chi detiene le redini della ricchezza.) (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

Nessun commento:

Posta un commento