13 giugno 2021
Teste pensanti (21-066)
Teste pensanti. (21-066)
In una qualche recente intervista il politologo Gianfranco Pasquino ha affermato di non vedere all'orizzonte italiano teste pensanti.
Tutto ciò mi ha colpito, in primis, perchè ho un certo amor proprio per il mio paese; e poi anche perchè in verità qualche testa che pensa io la vedo.
Forse Pasquino si riferiva principalmente al piano politico: su ciò non ho elementi per poter giudicare l'affermazione.
Tuttavia anche in tale settore teste ve ne sono. Pur non condividendo a volte le sue idee, mi pare che Massimo Cacciari sia una di queste, così come Fabrizio Barca, già ministro. O anche lo storico Luciano Canfora, o Salvatore Settis storico dell'arte, o la giurista Lorenza Carlassare, o lo psicanalista Umberto Galimberti.
E potrei continuare a mostrare la mia scarsa cultura generale, infilando in una lista personaggi di diverso peso e settore, lista fondamentalmente disomogenea.
Devo dunque restringere il campo, alle questioni politiche che mi stanno a cuore: la giustizia sociale, il ripianamento dei debiti verso i paesi colonizzati, la produzione di cibo, l'ecologia, i cambiamenti climatici.
In tale confuso elenco di campi differenti mi permetto di segnalare il botanico Stefano Mancuso (quello che sta rivalutando l'intelligenza vegetale), Piero Bevilacqua e Renata Alleva (fra gli autori del magnifico manifesto "Cibo per la salute", edizioni Terra nuova).
E ancora Paolo Cacciari, Nicoletta Dentico, Roberto Mancini, Roberto Burlando, Tomaso Montanari.
Insomma, tutti autori che criticano lo stato della società attuale e soprattutto indicano vie d'uscita.
Sono vecchio, ma sono contento che la società alla quale appartengo, anche quando non ci sarò più, avrà delle teste pensanti.
Magari in un senso diverso da quello al quale alludeva il prof. Pasquino.
Ma comunque pensanti in proprio, senza uniformarsi al pensiero unico.
(Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)
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