10 giugno 2021

Pensiero unico (21-065)

Pensiero unico. (21-065) Si usa spesso questa locuzione per indicare la prevalenza delle teorie economiche liberiste in ogni dibattito politico, anche di sinistra (moderata). In questo momento tutti si attendono che la pandemia si esaurisca per poter ricominciare a produrre come prima. Si spera tutti che il pil ricominci a crescere. Soprattutto si lascia intendere che soltanto in tal modo la società migliorerà. Anche Draghi, dicendosi contrario all'introduzione di una tassa sulle eredità superiori a 5 milioni di €, perchè non è il momento di introdurre nuove tasse, usa il pensiero unico: non si deve tassare di più il capitale, altrimenti non produrrà nuova ricchezza della quale se ne avvanteggeranno anche i poveri (!). Ma la categoria del pensiero unico si è conquistata spazi ben maggiori in altri ambiti, soprattutto negli ultimi mesi. Così da mesi si continua a bombardare l'opinione pubblica sulla necessità di vaccinarsi, considerando (acriticamente) che l'unica via d'uscita da una pandemia sia la vaccinazione (si tace naturalmente sulla necessità che poi tutta la popolazione mondiale sarà costretta a vaccinarsi ogni anno, per sempre). Recentemente si è visto il pensiero unico nell'equiparazione dei palestinesi a terroristi e nel giudizio sugli israeliani come buoni e democratici: tutti i mass media durante l'ultima guerra hanno espresso solidarietà a Israele per i 10 civili uccisi dai razzi di Hamas. Peccato che nella striscia di Gaza di morti ve ne siano stati oltre 200, dei quali un terzo bambini. Altra applicazione la si vede nella scienza, o meglio nello scientismo con cui si affrontano i vari problemi: si dà per scontato che la posizione riduzionista della Grande Scienza di stampo anglosassone sia l'unica possibile. Così anche nell'uso spregiudicato (ed errato) della statistica per convincere la popolazione a vaccinarsi: si dice che la probabilità di morire da vaccino è molto maggiore di quella di morire per covid, e quindi meglio vaccinarsi. Non si dice però che, non conoscendosi il motivo reale per cui uno muore di vaccino, nel momento in cui ci si vaccina si ha il 50% di probabilità di esserne vittima e non lo 0,0000.... Insomma è un trionfo di pensieri acritici quello che sta attraversando la società (mi limito all'Italia, di altri paesi so poco). Anzi ogni critica è subito bollata di terra-piattismo, se non di collusione col nemico (il virus). Da vecchio qual sono lancio un anatema: "Guai a quella società in cui la critica viene messa all'angolo!" (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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