24 maggio 2021

Piccoli progetti quotidiani (21-060)

Piccoli progetti. (21-060) Quando di mattina mi alzo dal letto, penso sempre a che cosa debbo fare durante la giornata. In genere si tratta di cose modeste: andare dal gommista per una revisione degli pneumatici, aggiornare le impegnative per le visite mediche, inviare al mio amico del materiale sulle camminate che abbiamo fatto nei vent'anni passati, decidermi ad aggiustare il giradischi, eccetera. Sapere che ho qualcosa da fare mi rasserena, dà un senso alla mia giornata. Non importa che ciò che debbo fare sia di scarso rilievo, basta avere qualcosa da fare. Aver sempre qualcosa da fare, distoglie dal pensiero della fine, che a 75 anni comincia ad essere abbastanza vicina. Permette di vivere in pienezza anche gli ultimi anni di vita. È la traduzione moderna del dono di Prometeo all'uomo: la cecità rispetto alla propria morte (secondo il mito greco). Se poi il progetto è più importante, i suoi effetti durano a lungo nel tempo. Per esempio, sto decidendo di dotare il mio appartamento di un ascensore, per evitare di passare recluso in casa gli ultimi anni, che, inevitabilmente, vedranno una ridotta capacità di camminare (e soprattutto di salire le scale: abito al terzo piano). Nel mio caso poi questo progetto dovrà essere affiancato da un finanziamento, da restituire in cinque-dieci anni: un debito per gli anni a venire. E, come si dice, i debiti mantengono in vita. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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