25 maggio 2021

L'informazione sui vaccini, l'informazione sulla Palestina (21-061)

L'informazione sui vaccini, l'informazione sulla Palestina. (21-061) Il figlio maggiore della mia compagna fa il giornalista, a Berlino. Una volta all'anno viene a trovarci e stiamo qualche giorno insieme. Spesso ci chiede: "Ma voi da dove traete le informazioni su ciò che accade nel mondo e in Italia?" Un poco imbarazzato io gli rispondo: "Dalla tv, dai giornali locali." Al che lui ribatte con un sorriso, e conclude: "Non troverete mai, su quei mezzi, informazioni veritiere, ma sempre manipolate!" Sapevo che l'informazione è manipolata, ma pensavo che lo fosse poco e che comunque il grosso di una notizia passasse anche nei mezzi di comunicazione a cui accennavo. Mi sbagliavo. Ne ho avuto conferma piena nel caso delle vaccinazioni anticovid e nel caso degli ultimi bombardamenti israeliani su Gaza. Sono mesi che giornali e tv ci asfissiano sulla necessità di vaccinarci, sulla sicurezza dei vaccini, sul fatto che i vaccini siano l'unica arma contro la pandemia. Talvolta hanno dato qualche notizia su alcuni che non vogliono vaccinarsi, trattati per lo meno da dementi. Oggi scopro che il 10% del personale sanitario non intende vaccinarsi. Ma come, sono proprio gli addetti ai lavori che non intendono farlo? E in una significativa percentuale? Proprio coloro nelle cui mani diamo la nostra salute? Perchè allora nessuna trasmissione accoglie il parere di tali esperti che invece non intendono vaccinarsi? Evidentemente perchè dietro le informazioni vi è un disegno: bisogna vaccinare tutti, non importa se poi vi saranno effetti collaterali (cioè morti e invalidi da vaccino). Cioè non siamo informati, bensì attraverso l'informazione, finta neutrale, in realtà si tenta di spingerci a un convincimento (per il bene della società, si dirà!). Da una settimana è cominciata una ribellione di arabi israeliani contro l'occupazione e l'esproprio delle loro case. Alle loro manifestazioni inermi ha dato appoggio Hamas, che governa la striscia di Gaza (con regolari votazioni democratiche), col lancio di centinaia di razzi su Israele, che hanno causato una decina di vittime, fra le quali due bambini. Lo stato d'Israele ha risposto con una settimana di bombardamenti sulla striscia di Gaza. Questi hanno colpito abitazioni civili, ospedali, scuole, campi profughi (e sedi di emittenti televisive), causando più di duecento morti, fra i quali sessanta bambini. Il cordoglio e la solidarietà della politica e dei mezzi di comunicazione verso gli israeliani è stato immediato e unanime. Solo successivamente qualcuno ha cominciato (almeno) a comunicare gli esiti di quei bombardamenti sulla popolazione civile, commentando sempre che Israele ha il diritto di difendersi e che chi lancia razzi su Israele è un terrorista. Perchè questa evidente diversità di giudizio? Perchè i bambini israeliani uccisi valgono di più dei bambini palestinesi uccisi? Perchè televisoni e giornali invece di informarci, vogliono far passare un giudizio (positivo su Israele e negativo sui palestinesi)? Nel caso dei vaccini vi è un (supposto) interesse nazionale per nascondere la realtà e dare informazioni tendenziose (per un bene superiore, si dirà!). Ma nel caso dei palestinesi? Qual è il bene superiore sull'altare del quale si sacrifica la verità dei fatti? Quali interessi vi sono per nascondere la realtà? (significativo il bombardamento del palazzo di Al Jazira: un'emittente televisiva non filo israeliana!) Sono arrivato a 75 anni per capire a fondo che l'informazione non si trova su giornali e tv. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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