16 aprile 2021
Vaccinazioni ed etica (21-043)
Vaccinazioni ed etica. (21-043)
Vi sono questioni etiche nella vaccinazione di massa anti corona virus.
In poche parole: è morale mettere in conto alcune decine di morti da vaccino pur di salvarne decine o centinaia di migliaia?
È quanto è avvenuto in Gran Bretagna, dove a fronte di una vaccinazione di massa (che oggettivamente ha ridotto di molto i morti quotidiani), si è deciso di continuare a vaccinare nonostante una decina di morti da vaccino Astra Zeneca.
Diversamente, negli Usa, dopo il primo morto da vaccino Johnson&Johnson, si è deciso di sospenderne l'uso, in attesa di approfondimenti.
Qualcuno ricorderà il mito di Ifigenia, nella tragedia Ifigenia in Aulide, dove Agamennone decide di uccidere la figlia per ingraziarsi gli dei nell'impresa di Troia. Per il bene della società (o di un'impresa militare) si decide di sacrificare una vita umana.
Chi di noi non ha giudicato esecrabile quella scelta? Chi non ha tacciato di barbarie quei popoli che praticavano tali uccisioni? Eppure all'interno della loro visione del mondo e della loro cultura, la cosa pareva accettabile.
Mi pare che nella situazione attuale della vaccinazione di massa si ripercorra la stessa strada. Per salvare molte vite, si accetta di sacrificarne alcune.
È morale?
A mio avviso bisogna interrogarsi su questo problema.
Invece, purtroppo, è tutto un susseguirsi di affermazioni di virologi ed epidemiologi, politici e giornalisti, che minimizzano il rischio della vaccinazione, allo scopo di convincere la gente a vaccinarsi in massa. Nessuna voce contraria è ammessa.
L'argomento principale per garantire la bontà dell'operazione è di tipo statistico. Si dice: vi è una probabilità di 0,02% di morire di vaccino, molto meno della morte per incidente stradale.
Ma l'argomento è fortemente equivoco. L'uso della statistica distorce la realtà dei fatti. Se per la maggior parte dei casi la probabilità di morire di vaccino è nulla, per alcuni è il 100%. E non si conosce il perchè. Perciò al momento della vaccinazione la probabilità di avere o non avere effetti gravi è del 50%. Perchè siamo tutti diversi, non siamo monete da testa e croce.
Anche il confronto con l'incidente stradale è sballato: mentre la scelta del vaccino è un'azione precisa, attuata da chi si vaccina, nel caso dell'incidente nessuno si mette nella condizione di averlo: è casuale.
Insomma: qualcuno può dissentire dal pensiero unico pro-vaccinazione senza essere subito tacciato di essere un terra-piattista?
(Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)
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