18 aprile 2021

97 anni e mezzzo (21-044)

97anni e mezzo. (21-044) E' morta a più di novantasette anni la mia unica zia vivente. Nonostante tanta vita passata insieme, noi parenti non abbiamo vissuto un dolore profondo, bensì una rassegnazione affettuosa. Morendo a così tarda età, non si lascia dietro di sè una sofferenza lancinante, neppure nei parenti più cari. Il motivo di tale apparente insensibilità di chi resta risiede nell'affievolirsi della comunicazione fra il grande anziano e i parenti, nel lento distacco dalla vita e dagli affetti del vegliardo, che avviene negli ultimi anni di vita. E anche nella rarefazione delle relazioni, nello scarso o nullo contributo alla società (sia pur quella piccola della propria famiglia). Forse anche nell'inconscia percezione che la vita abbia un termine e che a 97 anni questo termine sia stato superato da un pezzo. Morendo a così tarda età è come se si fosse morti prima, di tre, cinque o più anni. Si è cominciato il viaggio di allontanamento e di distacco, ben prima della fine. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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