23 aprile 2021

Un litigio (21-046)

Un litigio. (21-046) Ieri sera, nell'andare a letto, ho ricordato alla mia compagna che l'indomani avevamo un impegno per il cambio di fornitore di luce e gas. È trasecolata: "Ma come!? Avevamo un altro accordo. Io domani ho un altro impegno. Te l'avevo già ricordato più volte!" Di fronte a tale reazione, mi sono innervosito, le ho risposto che già un'altra volta avevamo spostato l'appuntamento. Le ho anche detto altre cose, tirando in ballo vecchie questioni. Alla fine le ho dichiarato che non me ne sarei più occupato: quando lei avesse avuto tempo e voglia di fare il cambiamento me lo avrebbe detto. Per parte mia me ne disinteressavo completamente. Mi sono addormentato con l'animo bellicoso, certo delle mie ragioni. Al risveglio mattutino mi è subito tornata in mente la questione. Ma l'ho vista sotto una luce completamente diversa, perchè ho ricordato i termini del problema. Ciò che diceva lei era vero. Avevamo concertato un altro piano. Me n'ero completamente dimenticato. La mia rabbia era ingiustificata. Le ho chiesto scusa. L'indebolimento della memoria ha anche tali conseguenze, interviene nei rapporti, soprattutto in quelli familiari. Il mio vicino novantenne, defunto alcuni mesi fa, in tarda età aveva peggiorato il suo carattere, e sua moglie lamentava di non riconoscerlo più. Anche mia moglie ieri sera a un certo punto del litigio ha parlato del mio caratteraccio (nuovo). Il peggioramento delle capacità intellettive della vecchiaia (o almeno della mia) può effettivamente peggiorare il nostro comportamento. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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