14 febbraio 2021

Ministero della transizione digitale (21-018)

Ministero della transizione digitale. (21-018) Mio figlio mi ha telefonato, arrabbiato nero, perchè in banca, domani, finirà in rosso. Era arrabbiato perchè in realtà avanza una discreta somma per i lavori già fatti e dunque non sarebbe in debito, ma non riesce a inviare le fatture elettroniche, che gli permetterebbero di incassare ciò che gli spetta. Digitale. Fino a qualche decennio fa era il nome di una pianta dalle notevoli proprietà cardiotoniche, se assunta in piccole dosi, ma anche mortale in dosi maggiori. Oggi indica l'uso dell'informatica, dell'elettronica, per semplificarci la vita: il più delle volte ce la complica a dismisura. Nell'ultimo governo italiano è stato costituito perfino un ministero, per spingere al massimo la digitalizzazione: cioè costringere quanti più cittadini possibile a dotarsi di strumenti adeguati (spendendo denaro), a imparare procedure complicate (perdendo tempo), a cimentarsi in astruse navigazioni (perdendo la pazienza). Il bello è che non se ne può fare a meno. La macchina dello stato sta prendendo quella direzione anche per dotare i cittadini di documenti importanti, come per esempio lo SPID, senza il quale non si riuscirà più ad avere vari servizi presso la pubblica amministrazione. Tre considerazioni. Prima: i sistemi digitali sono molto rigidi, non ammettono deroghe dai casi previsti, per cui se non rientri nella casistica normale non riesci a far nulla (altrochè maggiore efficienza!). Seconda: i sistemi digitali vogliono far compiere agli utenti una serie di operazioni che un tempo erano svolte da impiegati agli sportelli; il risultato è quello di eliminare personale, licenziarlo, col solo scopo di fare più profitto. Non si tratta di un sistema per rendere più veloci operazioni varie, bensì un sistema per far più soldi. Terza: il tutto ci viene raccontato come passo avanti per una maggiore efficienza, per una razionalizzazione, per seguire la modernità. Quanta retorica per coprire uno sporco interesse economico! E noi dovremmo soggiacere a tale scelta capitalistica senza protestare? Almeno noi vecchi dovremmo fare resistenza a tale stravolgimento della vita e della società. (Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com)

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