16 dicembre 2020
Mangiare (20-143)
Mangiare. (20-143)
Ho citato qualche volta le case indiane della morte, in cui alcuni vecchi si ritirano a morire. Mi è sembrata una iniziativa straordinaria di quella grande civiltà. Approfondendo ho scoperto però che riguardano condizioni tutt'altro che idilliache: cioè non si tratta di anziani che deliberatamente vi si ritirano e consapevolmente attendono la morte. Sono spesso stati di conflitto, nei quali le famiglie vorrebbero che gli anziani morissero, mentre questi non ne hanno alcuna intenzione.
Uno degli aspetti di quelle situazioni è comunque il cibo. L'anziano che consapevolmente vuol morire, smette di mangiare. Sembra effettivamente la soluzione più semplice possibile, nello stato finale, ma deve esservi una forte motivazione a finir la vita, perchè l'impulso a nutrirsi è spesso prevalente.
Ma non sempre.
Ricordo gli ultimi giorni di mio suocero, molto anziano, ricoverato in ospedale, il quale a un certo punto aveva rifiutato il cibo. Nel suo caso come, immagino, in molti altri, le condizioni di pre-morte fanno cessare l'istinto della nutrizione. E non si mangia più.
Non è un processo cosciente: sembra quasi un venir meno dello slancio vitale e una preparazione al distacco (naturalmente se si è in un a struttura pubblica interverranno medici e infermieri che costringeranno il morente a sottoporsi alla nutrizione forzata con sondino endogastrico: dio ce ne scampi!).
(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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