14 dicembre 2020
Movimento (20-142)
Movimento. (20-142)
Sono numerose le volte che in questo diario ho scritto dell'importanza di muoversi, soprattutto da vecchi. Ora ho quasi 75 anni e i miei 10.000 passi quotidiani li faccio (con l'aiuto del mio cane, che mi costringe a uscire varie volte al giorno: ma se non ci fosse il cane?).
Fino all'anno scorso ero anche entusiasta della settimana di camminate in montagna che facevo d'estate col mio amico.
Sempre l'anno scorso il mio geriatra, avendo notato che la mia massa muscolare stava scadendo, mi aveva prescritto di camminare per due ore e mezzo alla settimana, di passo veloce, fino a sudarne; mi aveva anche prescritto degli esercizi di ginnastica da fare ogni giorno, per una ventina di minuti. Cosa che ho fatto per qualche mese.
È passato un anno.
Le cose sono cambiate.
In montagna per la prima volta ho provato fastidio per le grandi fatiche del salire e del discendere. Tornato in città non ho più avuto il desiderio delle due ore e mezzo di camminate settimanali, nè della ginnastica mattutina.
Insomma, ho meno motivazioni a muovermi rispetto a due anni fa.
Che sia il giusto risultato di un individuo arrivato ai 75?
Che sia un modo per cominciare il lento processo di perdita delle forze che poi porta alla vecchiaia estrema e alla morte?
È più giusto forzare la natura e continuare a far movimento oppure lasciarsi andare a un movimento sempre più ridotto, per arrivare a morire naturalmente?
(Indici dei primi anni a pag. 107 e pag. 442. Sintesi del 2012 a pag 14-41. Dal 2016 al 2019, nell'ultimo giorno di un bimestre, compare una sintesi dei due mesi precedenti. Dal 2019 scrivo soltanto una sintesi annuale il 31 dicembre.
Per comunicazioni private: holgar.pd@gmail.com )
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